Tartufo fa rima con buona cucina da sempre: lo possono mangiare tutti, è privo di colesterolo e vanta un ottimo profilo nutrizionale e non contiene glutine ed è adatto anche ai vegani. Nei giorni in cui si celebra la prelibata trifola a Città di Castello ci si interroga anche sulle proprietà di questo straordinario prodotto del bosco, sugli abbinamenti a tavola anche per una corretta alimentazione. Il parere dell’esperto. “Il tartufo , conosciuto fin dall’antichità, è un fungo ipogeo, ricercato e costoso, apprezzato principalmente per il suo aroma intenso e inconfondibile, capace di trasformare anche il piatto più semplice in un’esperienza gourmet. Oltre al suo indiscusso valore gastronomico, tuttavia – precisa Annalisa Lelli, stimata nutrizionista – il tartufo vanta anche un interessante profilo nutrizionale che merita di essere esplorato.
Ha un Basso Contenuto Calorico e di Grassi( circa 30-31 calorie per 100 grammi, è povero di grassi (circa 0,5 g per 100g) ed è privo di colesterolo). È Ricco di Fibre, infatti sia il tartufo bianco che quello nero presentano un elevato contenuto di fibre alimentari (fino a circa 8,4 g per 100g).è una Buona Fonte Proteica, (circa 6 g per 100g). Ha Minerali Preziosi: , tra cui Potassio , Calcio e Fosforo, Ferro e Magnesio , alcune vitamine, in particolare vitamina C e vitamine del gruppo B (B1, B2, B3). È inoltre ricco di antiossidanti. Si consiglia di consumarlo crudo per preservare al massimo le vitamine (come la Vitamina C), che tendono a degradarsi con il calore, è preferibile consumare il tartufo fresco e affettato a crudo sul piatto caldo. Adatto a tutti , poiché Non contiene glutine ed è adatto anche ai vegani. Allora il modo migliore per consumare il tartufo è con una tagliatella all’uovo fatta in casa con uova bio da galline felici ( in modo da avere un piatto completo con proteine ,carboidrati e grassi buoni) oppure con una frittata o con delle uova al tegamino.
Spesso il tartufo si cucina con olio o con burro, Entrambi grassi che servono a “catturare” l’aroma del tartufo (che è liposolubile, ovvero si scioglie nei grassi), ma hanno profili nutrizionali molto diversi. Nonostante l’olio EVO sia nutrizionalmente superiore, il burro è un classico insostituibile per alcune preparazioni al tartufo (soprattutto quello bianco), perché il suo sapore neutro e la sua cremosità esaltano al meglio l’aroma.” Come bilanciare in modo intelligente ed inserire il tartufo nei menu di tutti i giorni? “Per le tagliatelle – prosegue Lelli – si consiglia olio evo di alta qualità a bassa intensità aromatica. Scalda leggermente l’olio con uno spicchio d’aglio (poi rimosso) e un pizzico di sale. Manteca la pasta e aggiungi il tartufo crudo fuori dal fuoco; il compromesso è quello di usare una piccola quantità di burro per la mantecatura finale. Per la frittata invece si può usare una piccola quantità di burro chiarificato e si aggiunge il tartufo a crudo a fine cottura (o sull’uovo al tegamino appena pronto). In questo modo, il calore non danneggia i composti aromatici e non degrada i benefici nutrizionali del tartufo.
Inoltre non sottovalutiamo il fatto che cercare il tartufo è un’attività fisica che richiede buone gambe e resistenza, in quanto si svolge all’aperto, spesso su terreni boschivi e irregolari, seguendo il cane per lunghe distanze. Oltre a favorire il contatto con la natura, camminare regolarmente contribuisce a mantenere la forma fisica e a migliorare la salute cardiovascolare”, conclude la nutrizionista tifernate


