Un viaggio nell’arte e nella storia attraverso le pagine di uno dei testi più importanti del Seicento. Sabato 8 novembre 2025 alle ore 10.30, nel Salone gotico del Museo diocesano di Città di Castello, si terrà l’incontro dal titolo «Antica guida d’arte per il Giubileo del 1675», con la presentazione dello Studio di pittura, scoltura et architettura nelle chiese di Roma dell’abate Filippo Titi, edito a Roma nel 1674 per il Mancini.
L’iniziativa, promossa dalla diocesi di Città di Castello in occasione del Giubileo 2025, verrà aperta dal vescovo Luciano Paolucci Bedini e da Luca Secondi, sindaco tifernate. A moderare l’incontro sarà don Andrea Czortek, vicario generale e direttore dell’Archivio diocesano. Interverranno Carmelo Occhipinti, storico dell’arte e critico, ordinario dell’Università Roma Tor Vergata, e Giovanni Cangi, ingegnere ed esperto di edilizia storica.
Durante l’incontro saranno approfonditi la figura dell’abate Titi, l’analisi della Guida, i riferimenti ad alcune chiese di Roma e al Duomo di Città di Castello, aggiunto dal Titi nell’edizione del 1686. Pubblicato nel 1674, Lo Studio di pittura, scoltura et architettura nelle chiese di Roma elenca 275 chiese in ordine topografico, è composto da 485 pagine e include una sezione dedicata al Museo capitolino. L’opera cita oltre novecento fra pittori, scultori, architetti e artisti, con circa tremila opere elencate.
«La prima vera grande guida di Roma è opera di un abate di Città di Castello. Fu ristampata nel corso degli anni e considerevolmente accresciuta» scriveva Julius von Schlosser nella sua Letteratura artistica, riconoscendo a Filippo Titi un ruolo centrale nella storia della critica e della divulgazione artistica.
Nel corso di un secolo, lo Studio di pittura conobbe diverse edizioni: 1674, 1675, 1686 (Nuovo studio, con l’indice delle chiese e dei virtuosi che vi si nominano. Ed in fine un’aggiunta dove è descritto il Duomo di Città di Castello), 1708, 1721 e 1763. Un successo editoriale che testimonia la fortuna straordinaria di un’opera divenuta punto di riferimento per studiosi e viaggiatori.
Lo Studio di pittura è considerato la prima guida “moderna” di Roma. A differenza delle numerose Mirabilia Urbis Romae e di altri testi destinati ai pellegrini, l’opera di Titi non si limita a indicare reliquie o miracoli, ma propone un approccio artistico e culturale, valorizzando la bellezza delle chiese e delle opere d’arte come espressione della fede e della civiltà romana.
Per un confronto delle varie edizioni è possibile consultare Filippo Titi, Studio di pittura, scultura e architettura nelle chiese di Roma 1674, a cura di Damiano Delle Fave, con un saggio storico di Carmelo Occhipinti (Roma 2017, collana Fonti e Testi di Horti Hesperidum, 31, UniversItalia).



