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Città di Castello, “laboratorio” di biodiversità. Scoperte due nuove specie di funghi appartenenti al genere Pseudosperma: “Pseudosperma cupreum e Pseudosperma franchetti”

Città di Castello, “laboratorio” di biodiversità. Scoperte due nuove specie di funghi appartenenti al genere Pseudosperma: “Pseudosperma cupreum e Pseudosperma Franchetti”. La eccezionale scoperta porta la firma del micologo, Giovanni Battista Galeotti, che ha individuato e descritto i nuovi organismi, e del biologo Andrea Rubini del CNR–Istituto di Bioscienze e BioRisorse di Perugia (entrambi tifernati) che ha eseguito le analisi molecolari confermando la loro unicità genetica. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista internazionale, Phytotaxa (https://doi.org/10.11646/phytotaxa.693.2.1). Si tratta di un doppio ritrovamento in un territorio straordinario, in due ambienti umbri di eccezionale valore naturalistico, a pochi chilometri l’uno dall’altro. Nel Parco Naturale dei Laghi Spada, ecosistema ripariale del Tevere caratterizzato da pioppi, salici e ontani, Galeotti ha individuato, Pseudosperma cupreum, un fungo dal caratteristico cappello color rame — tonalità che ha ispirato il nome latino cupreum, derivato da cuprum, “rame”.

l secondo ritrovamento, Pseudosperma franchettii, proviene invece dal Parco di Villa Montesca, parco collinare a 400 metri di altitudine, fondato alla fine dell’Ottocento dal barone Leopoldo Franchetti, a cui la specie è dedicata. Questo storico parco, dove convivono conifere e latifoglie provenienti da tutto il mondo, è oggi un piccolo scrigno di biodiversità. Nel corso degli anni vi sono state rinvenute diverse specie rare e persino una precedente scoperta di Galeotti, il fungo, “Warcupia cupulata”, segno di una vitalità ecologica sorprendente. Quando la scienza incontra la storia. Il nome “Pseudosperma franchetii”, non è solo un omaggio a Leopoldo Franchetti- senatore del Regno e promotore di importanti iniziative educative e ambientali- ma anche un riconoscimento al luogo stesso del ritrovamento, Villa Montesca, simbolo di un legame tra cultura, natura e ricerca scientifica. Dal campo al laboratorio: la conferma genetica. Dopo il primo ritrovamento di, “Pseudosperma cupreum”, in un contesto simile, è stato il secondo ritrovamento a Città di Castello a consolidarne la classificazione come nuova specie. Le analisi genetiche condotte da Andrea Rubini hanno permesso di stabilire con certezza la distinzione molecolare delle due specie rispetto a quelle già note, collocandole in rami distinti dell’albero evolutivo dei funghi.

“L’Umbria e Città di Castello – precisano Galeotti e Rubini – si confermano quale laboratorio naturale di biodiversità. La presenza di nuove specie fungine in un’area tanto studiata dimostra che la natura ha ancora molto da rivelare. Città di Castello è così non solo custode di un importante patrimonio storico e paesaggistico, ma anche laboratorio vivente di biodiversità.” La notizia, senza dubbio di rilievo internazionale, ha suscitato grande soddisfazione anche a livello istituzionale.

Il sindaco, Luca Secondi e l’assessore all’ambiente, Mauro Mariangeli, esprimono “le più sentite congratulazioni ai due tifernati esperti di micologia e ricerca per aver scoperto due nuove specie di funghi ed aver attribuito ad una di esse un nome, quello dei baroni Franchetti, simbolo ed orgoglio della comunità tifernate e dello straordinario luogo naturale di rara bellezza dove sorge Villa Montesca. Questi importanti risultati ci spingono sempre più – hanno concluso Secondi e Mariangeli – a proseguire con rinnovato impegno sul versante della valorizzazione e promozione delle

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