Nel mese di Novembre, come da oltre 25 anni, torna il “Premio Egidio Capaccini”, che attribuisce un premio in denaro ai giovani studenti residenti a Pieve Santo Stefano, che ottengono il voto più alto agli esami di Maturità e di terza media.
Un premio fortemente voluto e sponsorizzato dall’ingegner Albano Bragagni e dalla moglie Marta Capaccini in memoria del padre, il compianto ingegner Egidio Capaccini, fondatore della TRATOS CAVI SPA, una solida e innovativa realtà industriale sempre più importante, non solo del nostro territorio valtiberino ma dell’intero paese, con ramificazioni in diversi stati europei (Germania, Inghilterra, Spagna).
I premiati saranno tre e nello specifico: Viola Camerelli che ha ottenuto il voto di 10 su 10 all’esame di terza media, mentre per le scuole superiori i premiati saranno Anna Seri e Lorenzo Bigioli, ambedue con il punteggio di 95 su 100 ottenuto all’esame di maturità scientifica presso il Liceo Città di Piero di Sansepolcro..
La cerimonia di premiazione si terrà alle ore 12 di Domenica 16 settembre presso il Teatro Comunale di Pieve, preceduta alle ore 10,30 con la deposizione di una corona di fiori presso il monumento del “Milite Ignoto” presso i giardini del Pontenuovo, in memoria dei caduti di tutte le guerre e delle nostre Forze Armate, alla presenza delle autorità locali e della Filarmonica Ermanno Brazzini.
Egidio Capaccini nacque a Pieve Santo Stefano il 24 Novembre 1918 e morì sempre a Pieve il 15 Luglio 1974, dopo una intensa vita dedita allo studio ed al lavoro. Frequentò elementari e medie a Pieve Santo Stefano, poi l’istituto tecnico Industriale a Fermo nelle Marche ed infine si laureò presso l’università di Napoli, facoltà di scienze economiche navali.
Fu uomo di grandi principi morali e sociali. Si impegnò per la sua comunità sin da giovane e fu attivissimo nella prima ricostruzione del Paese di Pieve, distrutto dai tedeschi in ritirata durante la seconda guerra mondiale. Si trasferì ancora giovane in Sud America a cercar fortuna e ritornò a Pieve negli anni ’60 realizzando finalmente la sua idea, quella di far nascere nel suo Paese una industria che potesse dare il lavoro che mancava ai giovani.
“Non avrò pace finchè non vedrò sistemate le nuove generazioni per evitare l’emigrazione di giovani volenterosi e intelligenti”, parole da lui dette e ripetute più e più volte, dopo aver provato nella sua pelle la nostalgia e il distacco dalla terra natale.



