L’Alta Valle del Tevere al centro del progetto europeo INSET: imprese, istituzioni e territori insieme per sviluppare la simbiosi industriale. A Città di Castello l’evento promosso da Sistemi Formativi Confindustria
Si è svolto martedì 18 novembre, a Palazzo Vitelli a Sant’Egidio di Città di Castello, il workshop “La simbiosi industriale: quando la sostenibilità è competitività”, organizzato da Sistemi Formativi Confindustria in collaborazione con la Fondazione Progetto Valtiberina e con il patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio di Città di Castello. Un appuntamento molto partecipato che ha riunito imprese, amministratori, professionisti e realtà territoriali attorno a uno dei temi più strategici per l’innovazione sostenibile: la simbiosi industriale.
L’iniziativa rientra nel programma del progetto europeo INSET – Industrial Symbiosis for Enterprises and Training, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Erasmus+, e coordinato dall’Università di Strasburgo, con l’obiettivo di trasferire competenze, strumenti e metodologie utili ad accompagnare imprese e territori nella transizione verso modelli produttivi più circolari ed efficienti.
Dopo i saluti istituzionali della mattinata, il workshop si è sviluppato attraverso interventi tecnici e momenti di confronto dedicati a competenze, casi studio e prospettive di sviluppo locale.
Tra i contributi più significativi quello di Paola Previdi, CEO di Sistemi Formativi Confindustria, che ha offerto una definizione chiara della simbiosi industriale e del ruolo che la Valtiberina può giocare in questo percorso. «Il progetto INSET è un progetto finanziato dalla comunità europea e tratta il tema oggi attualissimo della simbiosi industriale. Che cosa intendiamo per simbiosi industriale? È la capacità delle aziende di utilizzare al meglio il proprio sistema produttivo, riprendendo ciò che avviene negli organismi viventi: i sottoprodotti di una risorsa diventano un’opportunità per un’altra. Ci troviamo in Valtiberina perché è un contesto con peculiarità uniche, con una consapevolezza avanzata sulla sostenibilità come leva per una crescita integrata del territorio e delle comunità, che può essere già preparata per avviare un primo caso di simbiosi industriale . Il tema è strategico e la grande partecipazione di oggi dimostra quanto forte sia l’interesse a proseguire i ragionamenti, partendo da competenze solide, ben presenti nel territorio».
Sul ruolo del mondo imprenditoriale è intervenuto Claudio Bigi, Presidente di Confindustria Altotevere e AD di ERM Group. «L’Altotevere deve essere un esempio per altri territori della nostra Nazione. È fondamentale la volontà di imprenditori attenti alla sostenibilità e alla simbiosi industriale. Oggi abbiamo un punto di partenza importante, ma serve un ulteriore passo avanti. Ci sono già casi in Italia e abbiamo affrontato questo tema anche a livello territoriale: l’iniziativa di oggi può dare un impulso decisivo allo sviluppo della simbiosi industriale nell’Altotevere».
Ampio spazio anche allo sguardo delle istituzioni e ai percorsi di sviluppo condivisi tra pubblico e privato. Marta Pasqualini, Direttrice Generale della Fondazione Progetto Valtiberina, ha ricordato il valore strategico del tema per tutta la vallata: «Fondazione Progetto Valtiberina è lieta di sostenere questa iniziativa. Parlare di simbiosi industriale significa immaginare nuovi modelli di sviluppo economico che siano circolari e sostenibili. In Vallata abbiamo bisogno di trovare spunti di riflessione e nuove strade che portino benessere al territorio e che siano allo stesso tempo eque, sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale. Per questo la nostra Fondazione è accanto agli imprenditori della Vallata: per costruire insieme un nuovo modo di intendere lo sviluppo territoriale».
Nel suo saluto, il sindaco di Città di Castello Luca Secondi ha sottolineato la dimensione comunitaria della simbiosi industriale: «Quando si parla di simbiosi si parla della necessità dell’uno per l’altro, e nel mondo economico questo diventa un elemento aggregante. L’incontro di oggi lega la simbiosi al tema dell’economia circolare e quindi a uno sviluppo virtuoso e sostenibile in tutte le sue dimensioni, dall’ambiente al sociale. In questa dinamica l’interesse comune coinvolge anche le istituzioni, che per loro natura rappresentano l’interesse collettivo. L’idea emersa qui oggi è quella di una reciproca interdipendenza che diventa lavoro condiviso per una crescita collettiva».
La giornata è proseguita con contributi tecnici – tra cui quelli di Ivana Russiello, Enzo Faloci, Luca Marrucci – e con i tavoli di lavoro dedicati alla progettazione di possibili percorsi di simbiosi industriale replicabili nell’Alta Valle del Tevere. La grande partecipazione al workshop conferma l’interesse crescente del territorio verso modelli produttivi basati sulla riduzione degli sprechi, sul riutilizzo delle risorse e sulla cooperazione tra imprese, comunità e istituzioni. Un percorso che il progetto europeo INSET e i partner coinvolti continueranno a sostenere nei prossimi mesi con attività formative, strumenti operativi e momenti di confronto dedicati.
