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Città di Castello e Alta Valle del Tevere, rete unita contro la violenza sulle donne: il tavolo interistituzionale fa il punto dopo cinque anni

A Città di Castello e in Alta Valle del Tevere una lotta contro la violenza sulle donne sul campo, con la forza della rete tra istituzioni, forze dell’ordine, scuole, mondo dell’associazionismo e del volontariato, operatori economici, professionisti: riunito ieri il tavolo di monitoraggio interistituzionale che da cinque anni lavora in modo partecipato sul fenomeno.

A Città di Castello e in Alta Valle del Tevere la lotta contro la violenza sulle donne si fa sul campo, 365 giorni su 365, con la forza della rete tra istituzioni pubbliche, le forze dell’ordine, scuole, mondo dell’associazionismo e del volontariato, operatori economici. E’ il dato di fatto cristallizzato dalla riunione del tavolo interistituzionale di monitoraggio delle azioni a contrasto e prevenzione della violenza di genere nel comprensorio che si è riunito ieri nella residenza municipale tifernate. Un faccia a faccia che ha certificato l’importanza di quanto è stato seminato in cinque anni di lavoro fattoi insieme e che sta dando frutti finalmente riconoscibili, perché le donne che chiedono aiuto arrivano dal contatto con i servizi, dietro le informazioni che circolano negli ambienti culturali e sociali, nei luoghi di lavoro e di studio, grazie consapevolezza che sta crescendo nelle comunità. I dati del Centro Antiviolenza Medusa, che nel comprensorio altotiberino solo nel 2025 ha preso in carico 46 donne (l’ultima proprio nella giornata di ieri), rispondendo a 400 chiamate e svolgendo 369, colloqui, riflettono oggi i risultati delle azioni corali portate avanti nella vallata come risposta di comunità. Iniziative mirate a prevenire e contrastare le forme in cui la violenza si manifesta, ad aiutare le donne a denunciare e voltare pagina, ad educare i giovani, a sensibilizzare e coinvolgere i cittadini. Un impegno costante e convinto di una realtà territoriale che, una volta all’anno, il 25 novembre, si riunisce per fare il punto, con l’obiettivo di analizzare e capire l’evoluzione del fenomeno della violenza di genere, ma anche di progettare nuove risposte per contrastarla. “La lotta alla violenza di genere è una responsabilità collettiva che richiede consapevolezza, intraprendenza, coraggio e volontà di darsi continui traguardi. Noi – spiegano il sindaco Luca Secondi, l’assessore alle Pari Opportunità, Letizia Guerri, l’assessore alle Politiche Sociali, Benedetta Calagreti e l’assessore alla Cultura, Michela Botteghi – lo facciamo durante tutto l’anno con un lavoro sul campo giorno per giorno e, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, lo facciamo con il tavolo interistituzionale di monitoraggio, che riuniamo come Comune di Città di Castello in qualità di capofila della Zona Sociale 1. Il luogo cardine di ogni valutazione e progettazione rispetto alle azioni da intraprendere o intraprese, un luogo di confronto aperto e concreto, nel quale ogni 12 mesi programmiamo le azioni di mettere in campo e valutiamo i risultati ottenuti. Una cabina di regia che funziona ed è efficace e che è riuscita nel tempo a dar vita ad una rete concreta e indispensabile come ci hanno raccontato le operatrici di Liberamente Donna che gestiscono per il Comune di Città di Castello il Centro Antiviolenza Medusa.”. Nella sala del consiglio comunale tifernate rappresentanti delle istituzioni pubbliche del comprensorio, del Centro Antiviolenza Medusa, del mondo della scuola, delle imprese, del sindacato, dell’associazionismo, delle forze dell’ordine, dell’Usl Umbria 1, dell’Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro dell’Umbria, avvocati e semplici cittadini hanno guardato in faccia alla realtà che emerge dal territorio e si sono confrontati per trovare nuove soluzioni. I numeri del Centro Antiviolenza Medusa, costituito nel 2020 dal Comune tifernate come capofila delle otto municipalità della Zona Sociale 1 e gestito dall’associazione LiberaMente Donna, e le esperienze dei servizi sociali e sanitari sono stati la base per un’analisi che ha toccato gli aspetti maggiormente preoccupanti legati alla violenza sulle donne, basandosi anche sulle nuove esperienze provenienti da Umbertide, dove il CAV ha aperto uno sportello, e da San Giustino, dove sono state sviluppate specifiche iniziative di sensibilizzazione. Nella riunione è stato fatto il punto del lavoro condotto nel 2025 sulla base proprio del tavolo di monitoraggio 2024: maggiore impulso all’informazione, ritenuta da tutti fondamentale per scardinare i contesti nei quali si annida la violenza, Attraverso una immagine grafica nuova, l’attività del Centro Antiviolenza Medusa, con il numero di telefono da chiamare 24 ore su 24 per chiedere aiuto (3534164699), sarà fatta conoscere a breve a tutte le donne nei luoghi dello sport del territorio, ambienti d’elezione per l’incontro tra generazioni di giovani e di adulti. Un’iniziativa che, dopo la stampa sugli scontrini delle farmacie della quale Città di Castello fu antesignano nel 2021, chiederà la collaborazione e il protagonismo delle associazioni sportive di Città di Castello e dell’Altotevere, esperienze consolidate e capaci di stabilire contatti con una platea molto ampia di persone di tutte le età che praticano una disciplina o partecipano ad aventi su campi da gioco, palazzetti e palestre, ampliamento dei firmatari del protocollo vigente per l’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza e ancora attività di sensibilizzazione e informazione per gli studenti delle scuole medie, sportelli di ascolto e supporto mensili per l’educazione all’affettività e alla sessualità, che, in accordo con i dirigenti scolastici per tutto l’anno scolastico 2025-2026 grazie alla collaborazione tra il Comune di Città di Castello, il Comitato tifernate della Croce Rossa Italiana e gli istituti secondari di secondo grado pubblici e paritari del territorio. Ma sono arrivati come ogni anno gli input necessari per impostare il lavoro per il 2026: ampliamento della platea degli attori sociali protagonisti della mobilitazione finalizzata alla prevenzione dei fenomeni e alla protezione delle donne con uno sguardo particolare rivolto alle associazioni sportive. Centralità del mondo della scuola, nel quale il Comune di Città di Castello fu pioniere in Italia nel 2023 lanciando corsi di formazione per gli insegnanti della primaria, sarà ancora una volta il canale principale di azione. Un tessuto economico consapevole, che risponde e chiede di essere protagonista sul campo delle iniziative rivolte alle donne vittime di violenza. Da tempo abbiamo compreso quanto la violenza contro le donne non possa più considerarsi un’emergenza ma una caratteristica strutturale della nostra società.
Per questo nasce nel 2021 il tavolo di monitoraggio perché abbiamo compreso quanto sia necessario che il corpo sociale tutto sia coinvolto e che insieme acquisisca consapevolezza e possa strutturare le risposte necessarie in termini di azione di contrasto, protezione, educazione e quindi prevenzione. Sentiamo la grande responsabilità di combattere la violenza di genere in tutte. Le sue forme e oltre le ricorrenze, portando le nostre comunità a essere luoghi più consapevoli, solidali, pronti proteggere e sostenere chiunque ne sia vittima”, concludono sindaco e amministratori comunali.

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