Protagonista un cast d’eccezione: Giorgio Colangeli, Manuela Mandracchia, Federica Ombrato
Toccherà le 90 repliche, “Le volpi”, spettacolo di Lucia Franchi e Luca Ricci – fondatori della compagnia CapoTrave – che riparte dalla stagione teatrale di Città di Castello per una fitta tournée in tutta Italia e non solo, che va dalla Svizzera italiana alla Sicilia, dopo essere già stato in 16 delle 20 regioni italiane.
A Città di Castello “Le Volpi” sarà in scena mercoledì 7 gennaio al Teatro degli Illuminati. Lo spettacolo – già nella terna dei finalisti nominati ai Premi Ubu 2024 nella categoria ‘miglior nuovo testo italiano/scrittura drammaturgica’ – vede protagonisti un cast d’eccezione: Giorgio Colangeli, noto volto cinematografico, tra i protagonisti del film “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi, Manuela Mandracchia, pluripremiata attrice diretta dai più importanti registi di teatro e cinema come Luca Ronconi e Massimo Castri, e Federica Ombrato, giovane promessa della scena italiana, che in passato ha lavorato anche con Marco Bellocchio.
“Siamo felici di cominciare questo terzo anno di tournée proprio da casa nostra, da Città di Castello – dichiarano Ricci e Franchi –. Lucia ci è nata e Luca ci ha fatto il liceo, per cui il Teatro degli Illuminati è stato il teatro in cui da ragazzi abbiamo visto i primi spettacoli professionali e dove ci siamo promessi che questo sarebbe stato il nostro mestiere. Siamo molto emozionati di tornarci con questo spettacolo che è stato così fortunato nella sua storia teatrale e che ora possiamo mostrare anche al nostro territorio. Grazie all’amministrazione comunale di Città di Castello e al Teatro Stabile dell’Umbria per averci voluti”.
“Le volpi” racconta una vicenda di corruzione e familismo in un imprecisato luogo della provincia italiana. Nell’ombra di una sala da pranzo, all’ora del caffè, in un’assolata domenica di agosto, si incontrano due piccoli notabili della politica locale e la figlia di una di loro. Tutto intorno i pensieri volano già al mare e alle vacanze, eppure restano da mettere in ordine alcune faccende che interessano i protagonisti della storia. Davanti a un vassoio di biscotti vegani, si confessano legittimi appetiti e interessi naturali, si stringono e si sciolgono accordi, si regola la maniera migliore di distribuire favori e concessioni, incarichi di servizio e supposti vantaggi. La provincia italiana è la vera protagonista della storia, quale microcosmo in cui osservare le dinamiche di potere, che hanno sempre a che fare con i desideri e le ossessioni degli individui. Morbidamente, si scivola dentro un meccanismo autoassolutorio per cui è legittimo riservarsi qualche esiguo tornaconto personale, dopo essersi tanto impegnati nella gestione della cosa pubblica. La corruzione è proprio questo concedere a se stessi lo spazio di una impercettibile eccezione. Come scrive Leonardo Sciascia nel suo romanzo “Todo modo”: “i grandi guadagni fanno scomparire i grandi principi, e i piccoli fanno scomparire i piccoli fanatismi.
CapoTrave è una compagnia di produzione teatrale fondata nel 2003, a Sansepolcro (Ar), da Lucia Franchi e Luca Ricci. Gli spettacoli della compagnia sono stati rappresentati in oltre 400 teatri italiani e in numerosi festival e rassegne. CapoTrave ha vinto il Premio ETI – Il debutto di Amleto, il Premio Giovani Realtà del Teatro del Teatro Libero di Palermo e il Premio I Teatri del Sacro.
Giorgio Colangeli è uno degli attori più richiesti e amati del cinema d’autore italiano: ha vinto il Nastro d’Argento nel 1999 per “La cena” di Ettore Sola e il David di Donatello nel 2007 per “L’aria salata” di Alessandro Angelini. Sempre sullo schermo ha interpretato Salvo Lima ne “Il divo” di Paolo Sorrentino e ha lavorato con Rubini, Muccino, Luchetti, Genovese, tra i moltissimi altri. Partecipa al film “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi, nel ruolo di Sor Ottorino Santucci. In teatro ha recentemente interpretato Papa Ratzinger ne “I due papi” di Anthony McCarten.
Manuela Mandracchia è una delle interpreti più affermate del teatro italiano, attrice per storici allestimenti di Luca Ronconi e Massimo Castri, vincitrice del Premio Ubu (2 volte), del Premio ANCT dell’Associazione dei Critici di Teatro e del Premio Le Maschere del Teatro Italiano, sempre per il suo lavoro di attrice. Per il cinema ha lavorato in “Habemus Papam” di Nanni Moretti, oltre che con Cristina Comencini, Francesca Archibugi, Marco Bellocchio e, di recente, con Pietro Castellitto. Per Radio Tre ha letto numerosissimi classici della letteratura nella trasmissione “Ad alta voce”.
Federica Ombrato si diploma attrice nel 2011 all’Accademia Nico Pepe di Udine e si perfeziona con la Compagnia Atir e S. Sinigaglia. Esordisce con “La Mosca, almeno un milione di scale” di C.Tessiore, per la regia di Jean-Paul Denizon. Ha lavorato, tra gli altri, con C. Rifici, L. Lidi, M.Maccieri, A. Ruozzi, G. Dall’Aglio e G. Cărbunariu. Debutta in ambito cinematografico, diretta da Marco Bellocchio, in “Se posso permettermi”, selezionato dal 74° Festival di Locarno Corti d’autore.
Le date della tournée 2026:
7 gennaio, Città di Castello (Pg), Teatro degli Illuminati
9 gennaio, Ortona (Ch), Teatro Tosti
10 gennaio, Capranica (Vt), Teatro Francigena
14 – 15 – 16 – 17 – 18 gennaio, Roma, Teatro Sala Umberto
21 gennaio, Lugano, Teatro Foce
23 gennaio, Settimo Torinese (To), Teatro Garybaldi
24 gennaio, Pontevico (Bs), Teatro di Pontevico
25 gennaio, Barberino del Mugello (Fi), Teatro Corsini
28 gennaio, Viareggio (Lu), Teatro Jenco
29 gennaio, Spello (Pg), Teatro Subasio
30 gennaio, Minerbio (Bo), Teatro di Minerbio
31 gennaio, Ragazzola (Pr), Teatro di Ragazzola
7 febbraio, Camogli (Ge), Teatro Sociale
14 – 15 febbraio, Napoli, Teatro Area Nord
19 febbraio, Comiso (Rg), Teatro Naselli
20 – 21 – 22 febbraio, Catania, Sala Futura
23 febbraio, Caltanissetta, Teatro Rosso di San Secondo
LE VOLPI
uno spettacolo di Lucia Franchi, Luca Ricci
con Giorgio Colangeli, Manuela Mandracchia, Federica Ombrato
costumi Marina Schindler
suono Michele Boreggi, Lorenzo Danesin
luci Stefan Schweitzer
scena e regia Luca Ricci
tecnici Piero Ercolani, Nicola Mancini
ufficio stampa Maria Gabriella Mansi
foto Elisa Nocentini, Luca Del Pia
amministrazione Riccardo Rossi
organizzazione e distribuzione Giulia Randellini
produzione Infinito
con il supporto di Regione Toscana, Ministero della Cultura, Argot Studio Roma, Biblioteca Al Cortile Roma
Rassegna stampa:
“Manuela Mandracchia, la madre, e Federica Ombrato, la figlia, vanno ben oltre la semplice efficacia, dimostrano di essere attrici pure, dallo sguardo lucido, per non parlare di Giorgio Colangeli, così straordinariamente naturale e strafottente, per citare un testo di Peppino Patroni Griffi.” (Francesco Bettin, Sipario.it, 02.03.2025)
“Le volpi s’inserisce nel filone del teatro di parola in cui il testo, qui inteso come scrittura della storia in battute e dialoghi, è l’elemento preponderante al quale, di conseguenza, va riconosciuto in primis il merito in termini di riuscita dello spettacolo. Ad esso però si aggiunge il secondo fattore di rilevanza della restituzione scenica che consiste nella solida prova recitativa del trio Mandracchia-Ombrato-Colangeli: misurati e concreti, mai vittime di eccessi e di prevaricazioni l’uno sull’altro. Ne risulta uno spettacolo costantemente vivo dall’apertura fino alla chiusura.” (Eugenio Mirone, Paneacquaculture, 12/2024)
“Scritto a quattro mani, è un testo calibrato e intelligente che esplora la linea d’ombra tra politica e vita privata. O meglio, quel territorio scivoloso dove si fa presto a scambiarsi favori ambigui, a barattare l’interesse pubblico con guadagni personali.” (Rossella Battisti, rumorscena.com, 03. 03 2024)
“C’è una sorta di suspense in questo gioco dell’adattabilità volpina… Un ottimo testo, un’eccellente recitazione.” (Valeria Ottolenghi, La Gazzetta di Parma, 06.07.2023)
“Il bel testo, sostenuto da una lingua ritmica e musicale, a tratti si apre a declinazioni oniriche ed intime.” (Laura Novelli, Paneacquaculture, 26.08.2023)
“Un testo tagliente e incisivo con dialoghi serrati, spesso ricchi di humor e ironia ma anche drammatici, serviti dalla funzionale regia di Luca Ricci. (….) Giorgio Colangeli in un’eccellente performance è il sindaco sanguigno, forte della sicumera del piccolo potere ma incolto e intrallazzatore.” (Mario Cervio Gualersi, Beebez, 10.09.2023)
“La regia di Luca Ricci, nella nettezza di essere logicamente costruita su strutture quotidiane, alle quali si rifanno anche i tre attori, ben calibrati, ha alcuni piccoli accorgimenti in grado di caricarsi di sensi metaforici ulteriori.” (Viviana Raciti, Teatroecritica, 18.09.2023)
“Convince il debutto de “Le Volpi” (…) La scrittura di Lucia Franchi e Luca Ricci è ben ancorata al reale e disegna un testo felice, equilibrato e che, soprattutto, va a colpire dove vuole colpire, andando a stanare le volpi che si nascondono dentro di noi, pronte a uscire quando serve, soprattutto se si tratta di dare una mano a parenti e amici. (…) Il lavoro è sorretto dagli attori, perfetti nelle parti a loro assegnate, così come felice è la scenografia dello stesso Ricci. È certamente un lavoro godibile, veloce e compatto, in cui l’architettura drammaturgica è studiata in ogni minima parte, senza una sbavatura.” (Marco Menini, KLP Teatro, 25.09.2023)
“A tratti brechtiano, altre immerso nelle atmosfere ibseniane di “Nemico del Popolo”, (…) con tre volpi furbe, complici, colpevoli, (…) in un’indagine ricca di mistero, suspense e pathos.” (Tommaso Chimenti, Hystrio, 4/2023)
“La struttura del testo è frutto di un sapiente lavoro drammaturgico di costruzione sui personaggi che risultano ben misurati e bilanciati nella loro relazione.” (Vincenza Di Vita, motivazione di voto come miglior nuovo testo italiano al Premio Ubu 2024)
