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Il 2026 sarà l’anno della consacrazione del nuovo corso del “Premio Castello”

Il 2026 sarà l’anno della consacrazione del nuovo corso del “Premio Castello”. Come avvenuto per tutte le edizioni, il mese di dicembre rappresenta un momento di riflessione sull’annata appena conclusa ma al tempo stesso l’Associazione Culturale “Tracciati Virtuali” è già al lavoro per la programmazione della prossima edizione che, in questo caso, non sarà un’edizione come le altre. Il 2026 coincide infatti con il ventennale del premio letterario, una manifestazione che guarda al futuro ma che non può non riconoscersi con tutto ciò che è stato costruito e messo in atto nelle precedenti diciannove edizioni.

Il 2025 ha in qualche modo fatto da trampolino al nuovo corso: è stato infatti il primo anno con Alessandro Masi in veste di presidente della giuria: il Segretario Generale della Società Dante Alighieri ha raccolto con entusiasmo il testimone ricevuto da Alessandro Quasimodo, che è stato per diciannove anni instancabile guida e anima del Premio, che ha contribuito alla sua nascita e al suo sviluppo, portandolo ad essere uno dei concorsi letterari più prestigiosi nel panorama culturale italiano. Alessandro Masi, dall’alto della sua professionalità e competenza, si è avvalso della collaborazione in giuria di altrettanto qualificate professionalità del mondo della cultura e del giornalismo.

Agli ormai storici giurati come Osvaldo Bevilacqua, Marino Bartoletti, Benedetta Rinaldi, Luciano Monti, Claudio Pacifico, Maria Borio per citarne solo alcuni, hanno accettato di collaborare con il Premio Castello altri illustri professionisti: dall’editorialista del “Corriere della Sera” Paolo Conti, al Vicedirettore del “TGLa7” Andrea Pancani, dall’attrice Daniela Poggi al Consigliere del Ministro per il Turismo Claudio Mattia Serafi. Questo pool di professionisti accrescerà ancora di più il prestigio della manifestazione che sta facendo parlare da tempo di sé anche nelle più alte Istituzioni del Paese.

Anche le Sezioni speciali, come ad esempio quella dedicata a tutti i reclusi dei penitenziari italiani dal titolo “Destinazione Altrove – La scrittura come esplorazione di mondi senza tempo” rappresenta un unicum in Italia e riveste una straordinaria importanza sotto l’aspetto letterario ma anche sociale. Nel corso del 2025 sono stati realizzati infatti numerosi eventi in vari istituti penitenziari del nostro Paese, da Rebibbia (Roma) a Latina, da Spoleto a Perugia, ecc. La preziosa collaborazione con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e la Società Dante Alighieri è indubbiamente fondamentale per la nascita e la crescita di questo progetto che assume tanto più valore quanto più complesse sono le problematiche dello stato delle carceri in Italia.

Tracciando un bilancio dell’edizione 2025 possiamo senza dubbio affermare che il Premio Castello è una realtà consolidata nel panorama culturale italiano. Anche quest’anno centinaia di opere inedite iscritte nelle tre sezioni (narrativa, poesia e saggistica): scrittori provenienti da tutte le regioni italiane e anche dall’estero. Sono state iscritte infatti opere dalla Turchia, dalla Francia, dal Portogallo, dal Regno Unito, dalla Germania, dal Madagascar, dalla Cina. Questo dato testimonia quanto sia radicato nel mondo il Premio che, grazie alla rete dei Comitati della Società Dante Alighieri, delle Ambasciate e degli Istituti di Cultura all’estero, può davvero raggiungere tutti gli angoli del pianeta.

“Siamo grati alle istituzioni che rivolgono una grande attenzione a questo progetto culturale”- ha dichiarato il patron del Premio Antonio Vella. “Dal Comune di Città di Castello alla Regione Umbria, dalla Società Dante Alighieri alla Provincia di Perugia, registriamo un crescente apprezzamento che si traduce non solo in sostegno economico ma anche in supporto organizzativo ai tanti eventi che si svolgono per tutto l’arco dell’anno sotto l’egida del Premio”. Nel 2025 sono stati realizzati oltre 40 eventi, tra presentazioni di libri, seminari, incontri con gli studenti, reading letterari: la maggior parte in Umbria, ma molti anche in altre regioni italiane. Il nome della città ma non solo, il brand della nostra Regione Umbria, che unisce storia, arte, letteratura e anche enogastronomia, sono diventati grazie al Premio Castello ancora più conosciuti. La letteratura quindi come ponte fra le varie culture ma anche fra le varie lingue, in un universo variegato di esperienze che affondano le proprie radici nel passato glorioso ma che guardano avanti con rinnovato entusiasmo. Ed è quello che fa il Premio Castello, sotto la guida sapiente di Antonio Vella e di Alessandro Masi, per portare Città di Castello e l’Umbria al centro della cultura europea e mondiale.

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