Umbertide cambia “crisi della maggioranza, nel governo delle cose e nella composizione della Giunta”

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CVD: Come volevasi dimostrare. Le risposte alla crisi politica e amministrativa di questa maggioranza e Giunta hanno ormai la sostanza surreale che gli umbertidesi da due anni sopportano a malapena. Non una risposta nel merito, ma un copione che ricorda più il teatro dell’assurdo con attori improbabili. Proviamo a descrivere la situazione.

Questa maggioranza, immobile e ferma sulle questioni concrete, non è più quella uscita dalle elezioni. L’alleanza tra la destra (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia nelle vesti di Fracta vobis) e la lista Locchi (Umbertide partecipa) non c’è più. Forza Italia e Fratelli d’Italia non hanno un consigliere, per cui l’assessore Mierla non si sa se rappresenti solo se stessa o chi. I consiglieri eletti con Umbertide partecipa hanno formato un nuovo gruppo consiliare che sostiene la maggioranza di destra con gli assessori di sinistra Tosti e Pierucci, nominati però da Umbertide partecipa. Se non è crisi di Giunta, allora è trasformismo. Condito con una bella dose di partitocrazia: la politica di lungo corso Giovanna Monni, Fracta vobis-Fratelli d’Italia, è stata nominata amministratore unico di Multiservice non certo per la sua competenza manageriale e gestionale, estranea al suo curriculum, ma per grazia politica. Per salvare la crisi di Giunta, appunto, dove non aveva trovato spazio.

Poi dalle parti della concreta amministrazione del fare, la crisi è nelle cose. I Consigli comunali vengono convocati grazie alla minoranza compatta di UC, Pd e M5S; in due anni i consiglieri di maggioranza non hanno presentato un progetto o deliberazione testimoniando la loro mancanza di idee e crisi politica; i progetti votati all’unanimità (baratto amministrativo; riciclo oli usati, Riduzioni tariffarie per la cessione-donazione di eccedenze alimentari e farmaci, controllo di vicinato, tranne Zerobarriere) non sono stati nemmeno iniziati. Su lato del fisco e tributi, la Giunta ha raggiunto il massimo livello storico di pressione (Irpef e Imu/Tasi). Nella gestione della crisi Covid c’è la crisi amministrativa della Giunta: nessun euro ancora messo per famiglie e imprese, scuola e formazione. 

Sul lato della politica ambientale l’elenco delle inadempienza della Giunta è un libro aperto: nessun intervento sulla questione “puzza” a Calzolaro e non c’è traccia di sapere se l’Amministrazione per la nuova convenzione con la ditta Ecopartner voglia confermare il carico di 50mila tonnellate di rifiuti lavorati come dalle autorizzazioni passate; i progetti presentati da UC, Pd e M5s su regolamento dei fitofarmaci, sull’igiene e insediamenti insalubri, riattivazione Osservatorio Rifiuti zero, riqualificazione Parco Ranieri nemmeno sono stati presi in considerazione. Se non è crisi di Giunta, si chiama incapacità di governare.  

Per tali ragioni c’è crisi oggettiva della maggioranza, che ha nelle sue sole mani il dovere di cambiare metodi di governo, assessori e Giunta. Si aspettano dunque risposte: nel merito. Ora, non fra tre anni, per quel tempo ci penseranno i cittadini

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