La Sinistra per Castello e Rifondazione Comunista si dissociano dalle dichiarazioni e dalle scelte dell’Assessora Bartolini.
La stessa infatti, che fino dal Novembre 2016, insieme al Consigliere Procelli, aveva abbandonato La Sinistra per Castello era poi finita per rappresentare poco più di sé stessa. Dichiarazioni e dimissioni che seguono a breve distanza di tempo quelle degli ex Socialisti , Bartolini e Schiattelli , e che oltre a sempre più probabili aspetti personali o future opportunità sembrano manifestare una regia che goffamente tenta di affossare una esperienza politica unica nella regione che dal 2011 governa la quarta città dell’Umbria. La Sinistra per Castello e Rifondazione Comunista avevano da tempo avvertito che la mancanza di competenza , i personalismi politici, uniti ai rancori sarebbero potuti essere utilizzati come leva da quelle forze politiche che hanno più di altri sofferto la mancata leadership in questi ultimi 10 anni nel governo della Città. Le dimissioni dell’Assessora Bartolini, se non viste in questa ottica , sarebbero derubricate all’insignificanza di fatto, visto la scelta di vivere l’incarico amministrativo in maniera del tutto autonoma e marginale, privo di un contributo innovativo e sostanziale al governo della città nel rispetto del mandato elettorale dei cittadini. Oggi, a 6 mesi dalla scadenza del mandato, tutto ciò sembra avere l’obiettivo di mettere sul tavolo degli accusati il Sindaco, ma senza che gli autori si fossero posti una domanda normale e semplice al termine di un mandato appunto : siamo stati all’altezza del nostro ruolo ?
Questa è la domanda che avrebbe dovuto porsi l’Assessora Bartolini così come tutti gli altri Consiglieri ed Amministratori , soprattutto o almeno per rispettare i Cittadini.
La Sinistra per Castello e Rifondazione Comunista costruiscono percorsi, confronto ed eventualmente scontri nel merito delle questioni all’interno delle coalizioni, che hanno contribuito in maniera decisiva a costruire e portare al successo, vogliamo tentare di unire e non dividere , in particolare in momenti gravi come questi, caratterizzati dalla crisi economica e sociale dettata dalla pandemia e per continuare a dare a Città di Castello un governo illuminato progressista e di sinistra.