“CASTELLO CAMBIA, movimento politico nato a sostegno della candidatura di Roberto Colombo nel 2016, è l’incontro di esperienze politiche diverse, ambientali, sociali e di sinistra sia laica che cattolica, e di esperienze di volontariato cittadino.
Il lavoro dei nostri consiglieri comunali in questi anni si è caratterizzato per una forte opposizione alle politiche della attuale maggioranza, ma mai per scelte ideologiche precostituite, sempre nel merito dei problemi e con proposte alternative.
In questi ultimi mesi il panorama politico nazionale è molto cambiato.
In particolare l’UMBRIA ha visto il tracollo del governo regionale e di molti Comuni che sono stati conquistati dalla destra più retriva. Prova ne siano le scelte fatte in questo scorcio di legislatura regionale: dall’abolizione del registro tumori ai tentativi di privatizzare parti della sanità, alle recenti modifiche alla legge sullo sport che cancellano diritti già acquisiti.
CITTA’ DI CASTELLO non merita un governo fascio-leghista ma neppure un sistema di governo identico a quello del passato, che ha condannato la città ad un decadimento evidente, frutto di logiche padronali e spartitorie, che non avendo alcun respiro ideale hanno soddisfatto gli appetiti di gruppi particolari, senza puntare al bene comune.
Interi comparti produttivi stanno scomparendo nel disinteresse della politica locale, il tessuto sociale e produttivo è stato lasciato solo nell’affrontare una crisi epocale che sembra non trovare risposte né proposte. In una sorta di involuzione progressiva, l’interesse all’ambiente ha lasciato il posto a cementificazioni e pratiche agricole obsolete, il centro storico della città è stato privato delle proprie funzioni, il mondo dell’associazionismo e della cultura è stato relegato a ruolo subalterno e ancillare.
Ad essere stata colpita è l’anima dinamica e intraprendente che per decenni ha contraddistinto l’identità cittadina: l’incapacità di immaginare un futuro sostenibile e d’avanguardia per l’intero territorio ha relegato la nostra città a subire le politiche regionali senza essere in grado di avanzare proposte.
Le eterne incompiute (ex Ospedale, Piazza Garibaldi alias Burri, Piastra logistica, ferrovia, collegamenti e infrastrutture…) rimangono tali, imprigionate da mancanza di progettualità e interessi più o meno coerenti. L’isolamento infrastrutturale si è fatto sempre più penalizzante, senza che la città nelle sue espressioni istituzionali sia stata in grado di avanzare proposte, istanze, soluzioni.
È giunto il momento di voltare pagina e rintracciare le ragioni di una visione che ci liberi dalle pastoie della bassa politica: potremmo tranquillamente ricercare e addebitare responsabilità (che sono evidenti) ma preferiamo guardare avanti e, nel segnare una discontinuità con il passato, impegnarci nella costruzione di un futuro che ha bisogno di tutti coloro che intendono cambiare logica e sistema.
La destra a trazione leghista non sembra animata da un’autentica volontà di cambiamento, ma appare a pieno titolo inserita nelle dinamiche di condivisione più pericolose. Se la situazione è quella che descriviamo, la responsabilità è anche di chi negli anni ha rinunciato a un’opposizione seria per ricercare accomodamenti e opportunisticheconvergenze.
La nostra città, come la nostra Regione, è di fronte a scenari anche emergenziali che impongono che tutti i programmi di governo, sia nazionali che locali, siano funzionali ai cambiamenti indicati dalle linee di sviluppo del Recovery Fund: transizione ecologica, green economy, mobilità sostenibile, sanità e ricerca, politiche di genere.
Su questi temi intendiamo continuare a fare proposte serie, come fatto in questi anni, sfuggendo alle vecchie liturgie della politica.
Per questo vogliamo unire in un progetto lungimirante, unitario e alternativo le realtà civiche, le forze sociali e a quelle politiche che si riconoscono nella volontà di cambiare rotta perseguendo i principi della democrazia partecipativa e della trasparenza, i diritti del lavoro e la lotta alle povertà, l’inclusione e i diritti sociali e civili, la valorizzazione ambientale e delle risorse giovanili.
Intendiamo lavorare con chi ha la volontà di sintonizzarsi con le istanze di cambiamento e di discontinuità che sempre più forti si alzano: le forze libere, sane e competenti della nostra città a dare il proprio contributo di idee e valori.
Continueremo ad essere radicali nella volontà di cambiamento, pragmatici nella ricerca di soluzioni condivise, trasversali nella società.
Se l’intenzione è quella di dare un’opportunità di autentico cambiamento alla nostra città, questo è il momento di agire”.