Crescono le difficoltà delle famiglie umbre che sono costrette a garantire, da sole, le cure quotidiane di cui hanno bisogno i loro congiunti malati, o con disabilità.
L’emergenza COVID-19 ha aggravato problemi e sofferenze delle persone non autosufficienti e dei loro familiari. Per questo le associazioni di ADNA, l’Alleanza per i diritti delle persone non autosufficienti operante in Umbria, hanno fatto un appello alla Regione per chiedere misure urgenti che assicurino l’attuazione del diritto alle cure previsto dalla legge e dai livelli essenziali di assistenza (LEA).
È necessario e urgente potenziare servizi, strutture e personale della Sanità umbra a cui hanno diritto tutti questi malati, tra cui oltre 27.000 ultraottantenni con forme di demenza come l’Alzheimer, o con pluri-patologie.
Chiediamo il potenziamento degli interventi domiciliari dell’ASL, con programmi personalizzati di cura e contributi economici, anche al fine di alleviare i costi a
carico dei familiari impegnati tutto il giorno e tutti i giorni, su base volontaria, ad assumersi oneri e responsabilità di competenza sanitaria.
Chiediamo di garantire il diritto al ricovero convenzionato in strutture residenziali, che devono diventare vere e proprie residenze sanitarie assistenziali, per assicurare ai ricoverati le prestazioni di cui hanno bisogno, in totale sicurezza.
Chiediamo l’abbattimento delle liste di attesa per il ricovero, che costringono centinaia di anziani malati cronici non autosufficienti umbri a subire, di fatto, la negazione del loro diritto al contributo dell’ASL previsto dalla legge e a pagare
interamente di tasca propria le cure occorrenti per poter continuare a vivere.
Associazioni: UMANA OdV, ANCeSCAO Umbria Aps, Cuor di Leone, Il sole di Foligno, La Pietra Scartata Onlus, Madre Coraggio, Unione Parkinsoniani Perugia.