“I dati di ieri non sono buoni per quanto riguarda l’aumento dei casi di Covid-19, perché abbiamo avuto 14 nuovi positivi, tutti in isolamento contumaciale domiciliare, e soltanto cinque guariti”. E’ quanto ha riferito stamattina il sindaco Luciano Bacchetta, che ha preso atto di come “dopo un lunghissimo periodo nel quale il numero dei guariti è stato superiore a quello dei nuovi positivi, questa tendenza sembra essersi interrotta alla luce degli indicatori degli ultimi giorni, che non sono eccellenti”. “Anche il contesto regionale è purtroppo decisamente preoccupante, perché si parla di varianti brasiliane e inglesi nel quadro di una sostanziale espansione delle positività, con un indice Rt di 1.14 che è piuttosto alto e con un rischio di sovraccarico degli ospedali per i ricoveri, specie in terapia intensiva”, ha riconosciuto il primo cittadino, prendendo atto di come la situazione attuale “minacci di trasformare l’Umbria in una zona ancora più rossa di quanto già non sia per i 31 comuni che per il momento sono stati classificati in questo modo”. “I dati complessivi tifernati non danno una indicazione in linea con la maggior parte della regione, per percentuale siamo in fondo alla graduatoria dei casi di contagio, ma siamo in Umbria, in provincia di Perugia, e dobbiamo quindi attendere le decisioni del Comitato Tecnico Scientifico nazionale che verranno prese di concerto con la giunta regionale, sulle quali non mi sento di escludere nulla, solo di invitare a resistere”, ha sottolineato Bacchetta. “Questa lunghissima seconda ondata, purtroppo, non accenna né a placarsi, né a diminuire di intensità, quindi dobbiamo mantenere i nervi saldi, fare il nostro dovere, rispettare le prescrizioni”, ha chiarito il sindaco, nel far presente di essere venuto a conoscenza di alcune situazioni nelle quali non sarebbero state rispettate le disposizioni. “Mi rendo conto che non sia semplice, ma è dura per tutti e dobbiamo fare questo ulteriore sforzo, perché la situazione generale non è buona e dobbiamo preoccuparci tutti di arginare e frenare l’espansione del virus, è una questione di responsabilità collettiva”, ha precisato Bacchetta. “Da questo punto di vista – ha rilevato il sindaco – debbo dire che mi sembra un po’ fuori luogo una piccola polemica sorta a Umbertide riguardo alle sedi per i vaccini di massa in Alta Valle del Tevere”. “L’Usl Umbria 1, l’ente che ha la responsabilità, l’onore e l’onere di decidere in questa materia, ci ha chiesto di mettere a disposizione due siti, uno nella zona sud del territorio comunale e uno nella zona nord, per servire, oltre che i tifernati, tutti i comuni del comprensorio e ci siamo immediatamente adeguati”, ha spiegato Bacchetta, che ha chiarito: “se Umbertide vuole un sito per i vaccini si faccia avanti, certamente non abbiamo alcuna volontà di imporci a nessuno, perché in momemti come questi la cosa più importante sono la collaborazione, il rispetto reciproco e un grande senso istituzionale”. “I campanilismi, invece, sono fuori luogo”, ha sostenuto il primo cittadino, osservando: “se fossimo stati campanilisti a Città di Castello non avremmo agito come abbiamo agito, visto che il reparto Covid e la terapia intensiva Covid del nostro ospedale ospitano umbri di tutti comuni ed è giusto così, perché occorre una solidarietà generale che va assolutamente valorizzata”.
Bacchetta ha quindi dato conto di dati molto buoni che arrivano dall’Asp Muzi Betti. “Dopo il terribile focolaio che ha causato 100 casi di positività al Covid-19 e la scomparsa di dieci ospiti contagiati, mentre altri due decessi di questo periodo non dovuti al Coronavirus, oggi il bilancio della residenza sanitaria parla di 10 ospiti che sono sempre stati negativi, di tre ricoverati in ospedale, uno dei quali non per Covid-19, di 13 anziani positivi e di ben 46 ospiti negativizzati”, ha reso noto il sindaco, che ha anticipato come “da lunedì prossimo riprenderanno davanti alle vetrate del complesso intitolato a Dina e Carlo Birri le visite dei parenti che dall’esterno della struttura comunicheranno con i propri congiunti mediante l’interfono”. “Davvero un bel segnale – ha commentato il sindaco – visto che uno dei grandi problemi determinato dal Covid per le persone anziane è quello della solitudine, per cui e il contatto indiretto che sarà offerto dalla possibilità degli incontri attraverso le vetrate e l’interfono sarà psicologicamente, umanamente e sentimentalmente importante”. “D’altra parte e lo ribadisco, il focolaio non è certo nato dalle visite esterne nei locali della struttura, che non ci sono mai state, ma è stato purtroppo interno, un fatto che può accadere ed è accaduto dovunque, semmai alla Muzi Betti molto più tardi che altrove”, ha puntualizzato Bacchetta, rimarcando che “le norme prudenziali e le accortezze necessarie sono sempre state rispettate dalla Muzi Betti, dalla presidente Andreina Ciubini che vogliamo ringraziare ancora per essere costantemente in prima linea, in modo del tutto gratuito, insieme ai suoi collaboratori”. “Quello della presidente Ciubini è un compito ingrato e qualche volta mi piacerebbe che ci fosse la consapevolezza che ci sono tante persone che si impegnano soltanto per amore della propria città, per senso del dovere e per senso civico”, ha concluso il sindaco.
Covid-19 a Città di Castello: Bacchetta “ieri 14 nuovi positivi e 5 guariti. Negli ultimi giorni dati non eccellenti. Alla Muzi Betti 46 ospiti negativizzati”
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