“Una decisione sconcertante che richiama la peste manzoniana se non tragedie del Novecento in cui alcuni esseri umani dovevano portare addosso segni di riconoscimento discriminatori. Occorre un chiarimento istituzionale ed i Sindaci dell’Alto Tevere umbro devono richiederlo al collega di Sansepolcro. Non solo i dirigenti scolastici non hanno riferimenti normativi per non permettere la frequenza di alunni umbri nelle scuole toscane ma ledono precisi diritti costituzionali e questo il Primo cittadino biturgense da ufficiale di Governo ha il dovere di farlo presente. Ricordiamo bene quando proprio Mauro Cornioli in pieno lock down ad aprile si fece promotore e capofila di un’iniziativa con i Sindaci altotiberini per permettere la libera circolazione nei Comuni confinanti. E ora? Non crediamo e non vogliamo credere voglia rimangiarsi la sua coerenza. Se si impedisce l’accesso agli studenti allora si potrebbe passare anche al divieto di accesso per i lavoratori (tanti come gli studenti) che dall’Umbria ogni giorno si recano a Sansepolcro. Con tanti saluti ai diritti fondamentali della Costituzione. Bene hanno fatto i Sindaci Fratini e Paladino ad intervenire cui speriamo si aggiunga Luciano Bacchetta. Ma pretendano una presa di posizione istituzionale”.
Lignani (FD’I): i Sindaci di Città di Castello, Sangiustino e Citerna chiedano ufficialmente al Sindaco di Sansepolcro di prendere posizione a favore della frequenza in presenza degli studenti umbri in Toscana
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