Un bilancio a cinque anni dal sisma che ha colpito i comuni del Centro Italia, le esperienze dei sindaci, l’impegno delle comunità locali e delle aziende nella fase della ricostruzione, ma anche le prospettive future per la ripresa. Questi i temi al centro dell’appuntamento nazionale “Il sisma 2016 del Centro Italia, cinque anni dopo”, che si è tenuto a Camerino, oggi, martedì 26 ottobre presso l’Aula Magna dell’Università.
L’evento, organizzato dalle Anci regionali di Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria, in collaborazione con Anci nazionale, è stato un importante momento di confronto con gli attori istituzionali e i soggetti del territorio sulla ripresa e la ripartenza dei comuni interessati dal terremoto.
Nella prima sessione dei lavori, ha preso parte, in video collegamento, la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, per la quale “l’obiettivo comune è quello di velocizzare la ricostruzione e in tal senso ci siamo adoperati sin dal nostro insediamento. Ad oggi abbiamo ottenuto già buoni risultati, ma continuiamo ad avere costanti interlocuzioni con il Governo centrale per accelerare quanto più possibile. Una spinta forte in tal senso avviene da parte delle Regioni interessate dal sisma, insieme al Commissario straordinario per la ricostruzione, Legnini. Mi auguro, e sono certa sarà così, che nel 2022 vedremo molti cantieri anche in merito alla ricostruzione pubblica.
Con i Presidenti delle Regioni del Centro Italia ci stiamo adoperando, anche sui tavoli nazionali, affinché si possa colmare quel gap infrastrutturale che da sempre caratterizza le nostre regioni, puntando non solo sui collegamenti verticali, ma anche su quelli orizzontali, così da poter mettere in connessione le zone appenniniche e raggiungere l’obiettivo, accanto alla ricostruzione materiale, anche della ricostruzione sociale delle comunità”.
“L’area del cratere – ha sostenuto il presidente di Anci Umbria, Michele Toniaccini – è simbolo di un’Italia che rinasce, un’Italia che si rialza, che torna a essere competitiva.
Purtroppo, l’inizio della nuova gestione commissariale, che fin da subito ha dimostrato grandi capacità e risultati, è coinciso con il lockdown, dando luogo a una emergenza nell’emergenza, creando ulteriori difficoltà, rallentamenti, ma non c’è mai stato un blocco totale. Questa giornata speciale, che vorrei dedicare alle vittime del terremoto, sancisce una linea di demarcazione ben precisa fra un prima e un dopo. Solo un anno fa, la ricostruzione era definita la grande incompiuta: oggi, i lavori stanno procedendo speditamente e per questo ringrazio il commissario straordinario, avvocato Giovanni Legnini, i Sindaci delle zone terremotate, Anci che ha guidato questa grande macchina, che non ha mai arretrato nella interlocuzione con il Governo, che ha tenuto uniti, con le sue diramazioni regionali, tutta l’area del cratere, e per questo ringrazio il presidente Decaro, il coordinatore della cabina di regia per il sisma, nonché componente della Cabina di regia per il rilancio turistico, culturale ed economico di questa vasta area del Centro Italia, il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, le Regioni, a partire dalla Regione Umbria, la Protezione civile, e la vera forza di questa ricostruzione: i cittadini. Loro sono i veri protagonisti di questi lunghi 5 anni.
Cittadini e imprenditori che hanno creduto fino in fondo a un nuovo inizio; che non hanno abbandonato i loro territori di origine; che hanno permesso a questi straordinari borghi, a questi luoghi unici che sono poi l’essenza della nostra Italia, ne costituiscono l’identità più vera, di non scomparire, di continuare a vivere, nonostante il dramma di aver perso una casa, un familiare, di aver smarrito i propri punti di riferimento, i ricordi di una vita. Lo hanno fatto con pazienza, tenacia e resilienza. La stessa resilienza cui la pandemia ci ha richiamati tutti.
Da queste popolazioni abbiamo imparato, ancor prima che l’emergenza sanitaria ce lo imponesse, la forza di non mollare, di reagire, di ricostruire. E dinanzi alle fragilità, c’è stata ricordata la grande lezione di prenderci cura dell’altro, delle persone, del nostro territorio. Abbiamo compreso nei gesti e nelle parole di chi aveva perso tutto cos’è la dignità.
In un anno non abbiamo certamente risolto tutti i problemi, molto ancora c’è da fare. Ma il metodo che è stato adottato, quello della fase di ascolto e il successivo di tradurre questo difficile esercizio in richieste al Governo che sono poi state accolte, è senza dubbio vincente e replicabile.
La ricostruzione, quella impressa in questo ultimo anno, è, infatti, un modello da estendere a tutto il Paese. Il Pnrr, la nuova grande sfida che stiamo per affrontare, è espressione di questo rinnovato modo di progettare le nostre comunità e i Comuni devono avere voce in capitolo, devono farne parte a tutti gli effetti, non come spettatori, ma come parte attiva, dobbiamo essere, vogliamo essere protagonisti del cambiamento, in quanto profondi conoscitori dei nostri territori, custodi delle loro bellezze”.
Per il coordinatore della cabina di regia e sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, “abbiamo il dovere di ricordare questo evento che ha segnato profondamente le nostre vite e l’anniversario è anche l’occasione di fare un bilancio, considerato il grande lavoro che tutte le Istituzioni e tutti gli Enti sovraordinati hanno svolto in questi anni, lavorando fianco fianco: Governo, Protezione Civile, struttura Commissariale, Regioni, Anci e Comuni, con i Sindaci in prima linea.
Un ingente lavoro che non si è fermato nemmeno durante la grave crisi pandemica.
Le importanti risorse del PNRR aiuteranno significativamente la ripresa definitiva di questi territori, insieme ai molteplici progetti ormai concreti e visibili con la presenza dei cantieri. Non ci fermiamo e andiamo avanti nel grande progetto di ricostruire il Centro Italia, il più grande cantiere d’Europa”.
Per la coordinatrice della Consulta Ricostruzione di Anci Umbria, Caterina Lucangeli, presente anche lei all’evento, si tratta di “un evento dalla straordinaria portata e potenza che mette insieme i diversi soggetti coinvolti nella ricostruzione, per un confronto da cui sono scaturite nuove proposte per dare ulteriore impulso alla ricostruzione, a partire da un maggiore snellimento burocratico, passando per una migliore facilitazione dell’intervento dei tecnici. Il Recovery Found è un’occasione irripetibile per il rilancio di queste aree, colpite due volte, dal sisma e dalla pandemia”.