“Serve un presidente del consiglio di garanzia per tutti”
Con l’insediamento del Consiglio comunale fissato per il prossimo 8 novembre, la politica tifernate e la città si lasciano alle spalle una campagna elettorale i cui risultati ci consegnano un corpo sociale spaccato, senza quella vittoria schiacciante che qualcuno si aspettava. Non possiamo non rilevare che il 26% dell’intero corpo elettorale ha scelto l’attuale maggioranza, a differenza del restante 74% che ha fatto altre scelte.
Per il bene della città occorre tentare di ricostruire un clima democratico che recuperi il confronto su programmi e contenuti, troppo spesso passati in secondo piano.
Per fare questo occorre la disponibilità di tutte le parti poiché esiste un agone politico che, per essere democratico e costruttivo, necessita di riconoscimento reciproco, di dialogo alla luce del sole, senza sotterfugi.
Eppure, in questi giorni leggiamo di candidature alla Presidenza del Consiglio, date già per acquisite ed elette. Se la contrattazione pre-elettorale tra partiti su questo ruolo era inaccettabile, lo è altrettanto una indicazione che non solo non è di garanzia, ma di fatto esautora il Consiglio comunale di una delle sue prerogative. Rigettando questo tentativo di sminuire il ruolo dei consiglieri, possiamo allora fare una proposta costruttiva, che possa aprire nei fatti, e non solo nelle parole, un primo momento di riconoscimento reciproco e dialogo.
Il Presidente del Consiglio tutela le prerogative dei consiglieri comunali e garantisce l’esercizio effettivo delle loro funzioni, è ruolo di garanzia per maggioranza e minoranza e per esso serve una figura in grado di interpretarlo in maniera equilibrata. Auspichiamo quindi che questa figura sia scelta tra i componenti della minoranza: sarebbe davvero un gesto di grande apertura da parte di chi governa, come avvenuto da altre parti neppure troppo lontane.
Ma se proprio questa forma evoluta di democrazia non fosse praticabile, comunque il Presidente potrebbe essere frutto di una scelta condivisa, anche sulla base di una rosa proposta dai gruppi di maggioranza, in modo che possa essere davvero considerato la figura di equilibrio e garanzia per tutti i consiglieri, per tutti i cittadini.
Si inizierebbe allora con il piede giusto, dando prova concreta di apertura al dialogo, con la consapevolezza che una reale “pacificazione” non si ottiene con vuote parole, ma con atti precisi.
Città di Castello, 06.11.2021
Emanuela Arcaleni
(Castello Cambia- Coordinamento per il cambiamento)
Luciana Bassini, Filippo Schiattelli
(Unione Civica Tiferno)
Roberto Marinelli, Silvia Norgiolini
( Civica Marinelli Sindaco)
Elda Rossi, Riccardo Leveque
( Fratelli d’Italia)
Andrea Lignani Marchesani
( Castello Civica )
Valerio Mancini (Lega)