Un campionario di amenità e di luoghi comuni senza pari. Il Pd di Sansepolcro, che non ha evidentemente digerito la sconfitta elettorale – eppure dovrebbe essere vaccinato in tal senso ormai con ben tre dosi, dato che nei recenti appuntamenti con le urne ha accusato 3 battute d’arresto su 4 – continua a portare avanti la sua linea denigratoria nei confronti di chi ha legittimamente ottenuto il pass per governare Palazzo delle Laudi. La questione della presidenza del consiglio, e la sua visione di parte del Pd, è emblematica di questo modo di fare. Il signor Andrea Laurenzi, che evidentemente adora far politica tramite i social, già durante la campagna elettorale si era rivolto tramite web all’avversario per chiedere un confronto pubblico in piazza.
Ora sempre tramite social fa conoscere le sue idee di come andrebbe individuato il Presidente del Consiglio. Aggiungendo anche, come detto in consiglio comunale, un “dovete abituarvi a far politica così”. No, caroLaurenzi, noi preferiamo sempre parlare alle persone direttamente senza filtri, soprattutto quando si vuole chiedere qualcosa o cercare un eventuale accordo. E parlare alle persone guardandole negli occhi è scelta oltre che umanamente più appagante, anche vincente come dimostra l’esito del voto. Nella sua contorta dichiarazione di venerdi sera, Laurenzi nemmeno ha avuto il coraggio di fare nome e cognome del candidato che la maggioranza aveva individuato come Presidente, che lo stesso Laurenzi conosceva benissimo, anche perché avrebbe dovuto argomentare nel caso i motivi per il suo e loro mancato gradimento.
La maggioranza ha votato compatta il nome di Antonello Antonelli, persona preparata e di buon senso, sicuramente in grado di assolvere il compito a lui richiesto. Siccome al Laurenzi e ai consiglieri dei suoi gruppi questo nome non andava bene, non si è capito per quale fondato motivo – forse squisitamente politico? – hanno imbastito un teatrino che si è rivelato l’ennesimo buco nell’acqua. E lo stesso Laurenzi del resto, che continua ad avere sempre visioni del futuro ma mai del presente e del passato, forse si è dimenticato di quando amministrava lui in qualità di vicesindaco e di come lui e i suoi alleati del tempo scelsero la figura del Presidente del Consiglio all’epoca del governo Frullani, votando una persona capace di accontentare le varie anime della sua coalizione fino in fondo. Quello che Laurenzi e l’intero Pd allora sposarono con convinzione, e per noi a scanso di equivoci pienamente legittimo perché chi vince ha il diritto di formulare nomi e cognomi di chi deve assumere ruoli istituzionali, oggi per loro diventa “salvaguardare le logiche di spartizione” e “onorare accordi politici pregressi al di là di competenze ed esperienza”. Comprendiamo come detto che la digestione della sconfitta sia molto lenta e ardua, ma a proposito dell’abituarsi rivolto a noi, si abitui piuttosto il Pd d’ora in poi al volere popolare che lo ha relegato ad un ruolo in cui non può dettare né le condizioni né l’agenda.
Coalizione “Fabrizio Innocenti Sindaco”