Per ricordare ciò che non può essere dimenticato: un video nei luoghi cittadini per la Giornata della Memoria di Città di Castello

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Per ricordare ciò che non può essere dimenticato: l’amministrazione comunale di Città di Castello, attraverso gli assessorati alla Cultura e alla Scuola, in occasione della Giornata della Memoria 2022 ha promosso nelle scuole “un video in cui attori, storici e studenti ripercorrono i luoghi della memoria cittadini con testimonianze, racconti, letture. Un viaggio a ritroso negli episodi più drammatici della storia delle deportazioni ebraiche a Città di Castello” dichiarano Michela Botteghi e Letizia Guerri, assessori rispettivamente a Cultura e Servizi Educativi. “I giovani conoscono, per averla studiata a scuola, la storia con la esse maiuscola, ma spesso sfuggono le ripercussioni e la dimensione locale dei grandi eventi epocali, che cambiano il futuro del mondo, come nel caso della Shoah. Il video che abbiamo realizzato insieme ad alcuni soggetti del panorama culturale, storico e della formazione tifernate, approfondisce personaggi, luoghi, dinamiche che assunse la persecuzione degli ebrei, con un focus su quanto avvenne a Città di Castello, e costruisce un percorso della memoria che vorremmo condividere”.

Al progetto hanno partecipato la Fondazione Hallgarten-Franchetti, con il presidente Angelo Capecci e il direttore Fabrizio Boldrini; Alvaro Tacchini, presidente dell’Istituto di Storia Politica e Sociale “Venanzio Gabriotti”; Gadi Luzzato Voghera, esperto di Ebraismo e direttore della Fondazione CDEC. Gli attori sono Mauro Silvestrini, Stefano Francoia e Giorgia Renghi, per la regia di Alberto Fabi. Il video, prodotto da Farm Studio Factory, con final edit di Matteo Carbone, in collaborazione con il Centro Fotografico Tifernate nella persona della presidente Chiara Burzigotti, sarà trasmesso in diretta streaming nella Giornata della Memoria, giovedì 27 gennaio, alle ore 10.00 e sarà disponibile sul canale YouTube del Comune di Città di Castello. Per Angelo Capecci Presidente della Fondazione, “la memoria è un lavoro non è semplice passivo ricordo.Per la Fondazione è importante essere presenti in questa importante iniziativa anche considerate le profonde radici culturali ebraiche dei Franchetti”

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