Nulla di nuovo dopo i primi 100 giorni della “nuova” amministrazione. A dispetto di tutte le promesse di giovanilistico cambiamento, non il futuro ma il “ritorno al futuro” è ormai questione di Secondi. Non bastava l’elezione del sindaco uscente Bacchetta quale Presidente del Consiglio comunale, ora i tutor, in perfetta continuità con la passata amministrazione socialista a muovere i fili, diventeranno due con l’ex assessore Massimo Massetti assunto nell’ufficio del Sindaco.
Aver vinto il ballottaggio per una manciata di voti, non ha indotto una seria riflessione politica per effettuare un’operazione di apertura e riconciliazione verso la società cittadina; anzi, come e più di prima si sono utilizzate le prime nomine presso enti e fondazioni per pagare cambiali elettorali o per compensare i delusi interni, senza andare a cercare le competenze utili ai vari settori della vita cittadina. La maggioranza prosegue nel percorso politico di autoreferenzialità e di chiusura che in questi anni hanno portato all’isolamento del nostro territorio e all’indifferenza verso problematiche che stanno raggiungendo alti livelli di criticità , come la crisi economica di aziende che delocalizzano o vengono acquisite da fondi speculativi, la questione giovanile mai affrontata, un centro storico in condizioni precarie, le obsolete politiche ambientali che stanno trasformando la nostra “valle museo” in “valle dei rifiuti”. Tutto ciò nel silenzio assordante del PD, partito di maggioranza relativa, incapace di esprimere una guida politica della città, senza segretario e in silenzio ormai da mesi. Come volevasi dimostrare, una volta posizionate le varie poltrone sono sempre i soliti noti a guidare la città.
Anche sulle partecipate. Sono infatti ormai passati dieci mesi da quando il PD a nome dell’allora vicesindaco Secondi (ora sindaco), del segretario Mariangeli (ora assessore all’ambiente) e dell’ex capogruppo Pescari scrisse al Sindaco Bacchetta per chiedere che “il rapporto con il Presidente di Sogepu Goracci dovesse concludersi”. Fino ad ora per loro starsene “zitti e buoni” è stato più conveniente, forse in attesa di preparare nelle segrete stanze un avvicendamento capace di tacitare gli appetiti degli esclusi dalla giunta.
In questi mesi il Coordinamento del Cambiamento ha portato in consiglio comunale le proprie proposte su sanità, cultura, ambiente e sviluppo del territorio: chiediamo alla maggioranza di uscire dal fortino e di aprirsi realmente alla città.