Arcaleni (Castello Cambia)  “le Comunità Energetiche, una buona risposta al caro bollette e alla dipendenza da gas estero”

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Abbiamo assoluto bisogno di mettere a sistema iniziative per unamaggiore autonomia da gas e petrolio esteri e le Comunità Energetiche da fonti rinnovabili rispondono in pieno a questo obiettivo: la costruzione di impianti per l’autoconsumo collettivo permette a un gruppo di cittadini o agli abitanti dei condomini di consumare, immagazzinare e vendere energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, risparmiando così sulla bolletta. Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono soggetti giuridici autonomi basati sulla partecipazione volontaria, i cui azionisti o i membri possono essere persone fisiche, piccole e medie imprese, enti territoriali o autorità locali, incluse le amministrazioni comunali. La mozioneche ho presentato intende sollecitare l’amministrazione comunale a farsi soggetto protagonista di tali Comunità e promotore di talipossibilità, previste per legge ma non sempre conosciute da tutti, affinchè si generi un concreto interesse alla loro costituzione, che affronterebbe due problemi impellenti: la dipendenza energetica ei rincari esorbitanti delle bollette.

Ancor prima dell’evento bellico i cittadini italiani hanno subito fortissimi rincari dell’energia. Nel primo trimestre 2022, rispetto al primo trimestre dello scorso anno, si è registrato un aumento del 131% sulle utenze domestiche della luce e del 94% su quelle del gas, così come certificato da Arera, (Autorità di regolazione per energia reti ambiente), con l’impennata dei prezzi all’ingrosso dell’energia che si è riflessa sulle bollette a partire dal secondo semestre 2021.

Secondo l’ultimo studio Elemens-Legambiente, la comunità energetiche possono portare riduzioni dei costi in bolletta fino al 25% per le utenze domestiche e condominiali e fino al 20% della spesa energetica di piccole e medie imprese, scuole, distretti artigiani e altri settori ancora. Un beneficio reale che non si limita a combattere il fenomeno della povertà energetica ma che può sostenere il rilancio delle attività imprenditoriali e diminuire i costi per le istituzioni pubbliche, che oggi sono costrette a mettere a Bilancio cifre sempre più ingenti per i costi elettrici e di riscaldamento di tutti i luoghi pubblici.

Sicuramente un primo passo immediato è abbassare i consumi, sia privati che pubblici: in questo mi unisco all’appello del Gruppo Ambiente del Coordinamento del Cambiamento perché dal primo aprile si stacchino gli impianti di riscaldamento ad eccezione di ospedali, asili e case di cura, assieme all’immediata riduzione di almeno uno o due gradi fin da subito; oltre a ciò occorre lavorare immediatamente per soluzioni concrete e durature.

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