Dove nasce la musica di Salvatore Sciarrino: giornalisti, filosofi, musicisti e tanti cittadini alla serata “Parliamo di musica”, incontro della città con il maestro, che eccezionalmente suona i dobachi durante l’esecuzione de Il legno e la parola

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Un momento di grande emozione durante la serata incontro “Parliamo di musica” con Salvatore Sciarrino, che si è svolta nei giorni scorsi, su iniziativa dell’Amministrazione comunale, sul palco del Teatro degli Illuminati di Città di Castello. Il maestro durante l’esecuzione de Il legno e la parola, composto nel 2004, è intervenuto personalmente suonando i dobachi, strumento a percussione di origine etnica, usato soprattutto in Oriente. “Ringraziamo il maestro e gli ospiti che hanno partecipato alla serata in cui sono stati approfonditi aspetti molto del mondo artistico di Salvatore Sciarrino” dichiarano il sindaco e l’assessore alla Cultura. “Se sei tifernate non è necessario andare a teatro per incontrare il maestro. A Città di Castello non è insolito notarlo nelle vie e nelle piazze del centro storico perché da tempo ha scelto di abitare da tifernate tra i tifernati. Conoscere la sua musica dal racconto di chi ha suonato le sue composizioni, approfondito i temi e le innovazioni introdotte ha rappresentato è stato un arricchimento, così come assistere alle interpretazione dei musicisti”.

L’evento “Parliamo di musica”, nato da un’idea di Alessandro Sarteanesi con la direzione artistica di Alberto Fabi, è stato coordinato dalla giornalista Laura Bosio. Diventerà un documentario a cura di Farm Studio Factory e un libro conversazione edito da Magonza editore tra Sciarrino e il giornalista Marco Vallora. A Vallora è stato affidato il compito di interloquire con il maestro insieme al filosofo Sergio Givone, al filosofo Marcello Barison, al violista Aldo Bennici, al compositore Marco Momi. Alle parole si sono alternate quattro performances dei musicisti Matteo Cesari al flauto, Giacomo Piermatti al contrabbasso, Laura Mancini al marimbone accompagnata da Simone Nocchi e Michele Bianchini e in chiusura il flauto di Biagini Andrea. “Ringraziamo infine i clubs Lions e Rotary, Tecniconsul e Sogepu, per aver sostenuto convintamente, insieme al Comune, una serata che non dimenticheremo”.

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