“Inquadrare il personale dipendente dell’Asp Muzi Betti con il contratto della Sanità comporterà 2 mila euro lordi in più al mese ed era un obbligo giuridico derivante dalla revisione dei comparti di contrattazione, che era stato pianificato dal consiglio di amministrazione dell’Asp Muzi Betti fin dal suo insediamento ed è stato portato a termine non appena lo ha permesso l’evoluzione dell’emergenza sanitaria da Covid 19, che aveva frenato la procedura”. E’ quanto ha chiarito il sindaco Luca Secondi rispondendo in consiglio comunale all’interrogazione sul nuovo contratto collettivo di lavoro applicato al personale della struttura presentata dai consiglieri Riccardo Leveque ed Elda Rossi (Fratelli d’Italia) con Andrea Lignani Marchesani (Castello Civica).
In aula il consigliere Leveque aveva chiesto di “conoscere l’impatto economico derivante dall’applicazione del nuovo contratto sanitario e le differenze in termini di costo mensile per ciascuna risorsa umana determinate dagli elementi di retribuzione previsti dal contratto medesimo, rispetto a quello di provenienza”, ma anche di sapere “se la decisione di applicare un nuovo contratto fosse stata una scelta politica o fosse una necessità ineludibile imposta dalla normativa vigente” e “se una simile decisione, annunciata come una forte innovazione e un grande risultato dell’attuale Cda, fosse più opportuno farla prendere dai nuovi amministratori o viceversa se fosse stato possibile prenderla e applicarla precedentemente con un consiglio non in scadenza e nel pieno della sua legittimità politica”.
L’esponente della minoranza aveva inoltre ritenuto necessario comprendere “quanto personale lavori attualmente all’Asp Muzi Betti” e quante siano attualmente “le richieste di ingresso non soddisfatte e in lista d’attesa”. Dopo aver precisato che il personale dipendente dell’Asp Muzi Betti sia composto da 11 infermieri professionali, 14 operatori socio-sanitari, 2 operatori manutentori e 2 amministrativi, il sindaco Secondi si è soffermato sulla situazione delle liste di attesa, chiarendo che non ci siano domande inevase per quanto riguarda i privati, ma siano invece molte le richieste gestite dall’Usl Umbria 1 che non hanno ancora avuto risposta. “A fronte di una capienza dell’Asp Muzi Betti di 88 utenti, sono solo 64 gli ospiti attualmente autorizzati”, ha fatto presente il primo cittadino, evidenziando che “questa situazione abbia un impatto negativo sia sul bilancio della struttura che sui bisogni della comunità”.
In sede di replica, il consigliere Lignani Marchesani si è detto parzialmente soddisfatto della risposta del sindaco, sottolineando come l’obiettivo dell’interrogazione fosse quello di “accendere i riflettori sulla situazione dell’Asp Muzi Betti”. “Non incideranno di certo sulla gestione del bilancio della struttura i 26-27 mila euro in un anno di aumento dei costi del personale”, ha osservato l’esponente di Castello Civica, nel prendere atto che “una lista di attesa pubblica lunga sia determinata dal fatto che la Regione non disponga delle risorse necessarie alle nuove autorizzazioni”. Auspicando che “la nuova gestione dell’Asp Muzi Betti improntata a una pluralità di visioni sappia affrontare al meglio la situazione”, Lignani Marchesani ha sollecitato il confronto in commissione Controllo e Garanzia con la presidente uscente Andreina Ciubini, “che ha il dovere di rendere conto del proprio operato a fine mandato”. “Invito pertanto il sindaco e il presidente della commissione a reiterare un invito che è stato finora declinato”, ha aggiunto il consigliere. Il sindaco Secondi ha garantito che la presidente Ciubini “potrà venire nel pieno esercizio delle sue funzioni in un’altra data vista l’impossibilità di partecipare in quella indicata dal presidente della commissione”.
“Avevamo chiesto di indicare una data, ma la presidente ci ha risposto di aver già risposto per iscritto a quanto la commissione chiedeva di approfondire e che non ritenesse necessario venire”, ha chiarito il consigliere Roberto Marinelli (Lista Civica Marinelli Sindaco), in qualità di presidente della commissione Controllo e Garanzia, che ha preso l’impegno di “individuare una serie di possibili date concordando con la presidente Ciubini l’occasione nella quale potrà intervenire”.