Allagamenti Riosecco e San Secondo: Arcaleni (Castello Cambia) “serve un’azione pubblica molto più incisiva”

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Le risposte date dall’assessore Carletti alle mie due interrogazioni sugli allagamenti di settembre e di gennaio presso le frazioni di Riosecco e di San secondo, non sono risultate sufficienti ad affrontare le problematiche e , tanto meno a risolverle definitivamente. Non basta lamentare i cambiamenti climatici, come ha fatto l’assessore, sui quali ovviamente siamo d’accordo avendo proposto anche varie azioni per contrastarli, e dire che i sistemi di smaltimento delle acque piovane erano pensati per un altro clima. Occorre dire cosa si intende fare oggi , quando la situazione ormai è conclamata: individuare le cause e proporre soluzioni, non scaricarle esclusivamente sui privati richiamandoli “a pulire i fossi”. Perchè se questo è giusto e doveroso, non esime affatto l’ente pubblico rispetto alle responsabilità, che vanno assunte ancora prima dei privati, sia per dare esempio sia perchè sono sicuramente maggiori e più importanti. Scendendo nel merito, a Riosecco non solo le copiose piogge di settembre, ma anche quelle più lievi di gennaio, hanno causato il riflusso dei liquami fognari fin dentro i fondi delle abitazioni: serve un’azione sul sistema delle reti fognarie e non solo ripulirne un tratto o fissare meglio i chiusini, come detto dall’assessore. Con molta probabilità serve migliorare gli allacci privati, ma anche operare a valle, affinchè la raccolta delle acque nere sia in un depuratore che non subisca ogni volta l’innalzamento delle acque del Vaschi.


A San Secondo, ai doverosi interventi comunali di rimozione dei fanghi in strada e nei fossi , sono seguiti quelli della Provincia che ha ripulito il fosso lungo la provinciale, ma oltre 5 mesi dopo i primi allagamenti. Mentre i privati sono stati richiamati al loro dovere, occorre che il Comune ammetta e risolva le proprie mancanze, come quella di non aver ancora dotato la zona artigianale di un corretto sistema di smaltimento acque piovane, costruendo un fosso di raccolta efficiente (che attualmente non c’è) e adeguando il sistema attuale, di portata assolutamente insufficiente. A ciò si aggiungono le mancate risposte sulla calendarizzazione degli interventi pubblici sul dissesto idrogeologico, per i quali sono stati chiesti alla Regione oltre un milione di euro: con quali tempi e priorità saranno spesi? Speriamo prima del prossimo temporale.

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