Per il 79° anniversario della fucilazione di Venanzio Gabriotti una riflessione ampia nel segno della Costituzione sui temi della libertà, della democrazia, dell’antifascismo e dell’unione tra i popoli, ma anche della lotta al terrorismo e alla mafia

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Significati e testimonianze di ciò che uomini e donne sono capaci di fare in nome della libertà, per l’affermazione della dignità e dell’uguaglianza delle persone, per costruire una società giusta e democratica contro ogni sopraffazione e violenza, per affermare gli ideali della convivenza civile, della pace, dell’unione tra i popoli anche a costo della vita, si sono intrecciati in un 79° anniversario della fucilazione di Venanzio Gabriotti che gli interventi delle autorità presenti hanno collegato, nel segno dei fondamenti della Costituzione, a ricorrenze concomitanti come la Giornata dell’Europa, il Giorno della Memoria delle Vittime del Terrorismo e l’anniversario dell’omicidio di Peppino Impastato. Alla presenza del nipote di Gabriotti, Giorgio Pellegrini, le parole del sindaco, dei rappresentanti delle istituzioni pubbliche nazionali e regionali presenti, si sono unite a quelle del presidente dell’Istituto di Storia Politica e Sociale Venanzio Gabriotti, Alvaro Tacchini, della vice presidente del sodalizio e della presidente della sezione di Città di Castello dell’Anpi Anna Maria Pacciarini, nella sottolineatura dei tanti paralleli tra le vicende della storia che si inseguivano nella mattinata.

Il ricordo delle pagine scritte da Venanzio Gabriotti, Aldo Moro, Peppino Impastato, ma anche l’accento sul significato dell’antifascismo, della lotta al terrorismo e alla mafia, sono stati rivolti come insegnamento ai bambini delle scuole primarie del Primo e Secondo Circolo Didattico protagonisti della commemorazione insieme alle insegnanti e al proprio preside, ma anche come contributo alla riflessione rinnovato ai dirigenti scolastici di altri istituti della città, ai rappresentanti delle associazioni combattentistiche e dei caduti, agli esponenti del sindacato e della società civile, alle autorità militari cittadine che sono intervenuti nei diversi momenti della mattinata. A dare il là alla rievocazione è stato il vicario generale della Diocesi di Città di Castello don Andrea Czortek, che ha parlato di libertà e pace nella santa messa nella Cappella dei Martiri della Libertà del Cimitero Monumentale, ricordando l’alto valore simbolico della frase “per un’idea si vive, per un’idea si muore”, resa immortale dall’esempio di Gabriotti.

Dopo la celebrazione religiosa, con l’accompagnamento musicale della Filarmonica Puccini i bambini della quarta classe della scuola primaria di Riosecco hanno deposto insieme al sindaco corone di fiori sul monumento ai caduti nelle due guerre mondiali presso il Famedio del cimitero monumentale e davanti al cippo sul greto del torrente Scatorbia, dove Gabriotti fu ucciso da un plotone di nazisti e di fascisti, leggendo le proprie riflessioni e intonando canti. La commemorazione è proseguita in piazza Gabriotti, dove gli alunni delle classi quarte della scuola primaria di San Filippo si sono avvicendati ai propri coetanei nelle letture e nei canti, accompagnando il sindaco nella deposizione di una corona sulla torre civica, issata come da tradizione dai Vigili del Fuoco.

A concludere la commemorazione è stata la cerimonia finale del concorso dall’Istituto di Storia Politica e Sociale Venanzio Gabriotti, con le premiazioni dei giovani che attraverso i propri elaborati hanno sviluppato il tema proposto per l’anno scolastico 2022-2023: “Il dramma delle guerre, con le loro scie di devastazioni, lutti e privazioni, colpisce sempre la popolazione civile. La seconda guerra mondiale è stata combattuta in ogni angolo della nostra valle e anche i civili, sia nella città che in campagna, sono stati vittime dei combattimenti, dei bombardamenti e delle mine. Raccogli testimonianze e documenti sui fatti accaduti nel nostro territorio. Segnala i luoghi che conservano la Memoria di quegli eventi o che ancora ne sono privi”.

Alla presenza dell’amministrazione comunale, sono stati premiati tutti i giovani partecipanti, tra cui è stata ripartita la somma complessiva di 2 mila euro: classe 5^F ELE dell’Istituto Franchetti Salviani (un’elaborazione analitica, grafico-statistica, sulle vittime civili dell’Alta Valle del Tevere); Oratorio San Giovanni Bosco (una ricerca sulla storia dell’immobile sede della propria attività di studio e gioco che era stato adibito alla cura e all’accoglienza in tempo di guerra); classe 5^A e 5^B della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo Alberto Burri di Trestina (ricerca sul dramma degli stranieri internati nel campo di detenzione di Renicci e sulle testimonianze dei residenti); classe 5^EE dell’Istituto Patrizi-Baldelli-Cavallotti (ricerca fotografica arricchita dalla testimonianza di una giovane ragazza ucraina scappata dalla guerra); pluriclassi della scuola primaria di San Leo Bastia (ricerca sulle vicende locali e sulle tematiche contrapposte fra guerra e pace); classe 5^ della scuola primaria di Morra e Badia Petroia (ricerca sulle testimonianze della sofferenza e della morte di molti civili nel territorio); ASP G.O. Bufalini (indagine sulle vicende locali con ricerche bibliografiche e sul territorio).

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