Il comitato valtiberino a sostegno dei tre referendum contro la vendita delle armi e per il rafforzamento del sistema sanitario, promossi da Generazioni Future e Ripudia la Guerra, coordinati nella campagna “L’Italia per la pace”, promuove una assemblea pubblica dal titolo “Firma la pace, ferma la guerra”.
L’evento, aperto al pubblico e con la possibilità di firmare per i tre quesiti referendari, si svolgerà venerdì 23 giugno dalle ore 21 presso la Sala consiliare di Palazzo della Laudi, in Via Giacomo Matteotti.
L’obiettivo dell’incontro è stimolare il dibattito pubblico su temi che rivestono la massima centralità nella vita di tutti, oltre ad analizzare e ricostruire le ragioni storiche, sociali e geopolitiche legate a quello che sta succedendo nello spazio post sovietico. Eventuali interventi, anche critici, relativamente al tema dei referendum e sul conflitto in corso saranno graditi e sicuramente utili per sviluppare importanti discussioni sul tema.
Coordinerà la serata il professor Gabriele Marconcini, mentre Mirco Giubilei presenterà la campagna referendaria e Guido Guerrini racconterà la propria esperienza di valtiberino che per anni ha vissuto e lavorato tra Russia e Ucraina.
Due dei tre referendum proposti puntano ad abrogare le leggi che consentono al Governo italiano di fornire armamenti all’Ucraina e nello specifico il decreto legge 185/2022 convertito nella legge 8/2023 che permette al governo di inviare armi e parte della legge 185/1990 che regola il commercio delle stesse da parte delle aziende private. Oltre all’aspetto tecnico dell’abrogazione degli strumenti legislativi c’è l’aspetto politico di permettere alla maggioranza silenziosa dei cittadini in dissenso con le politiche che l’Italia sta portando avanti di potersi esprimere sul tema in modo diretto. Il terzo, non come importanza, quesito referendario si propone di abrogare parte del Decreto legislativo 502/1992 con la finalità di invertire la tendenza che da molti anni vede le regioni italiane ad essere costrette a privatizzare i servizi sanitari.
È evidente che il tormentone che non ci sono risorse per sostenere la sanità pubblica decade nel momento in cui le risorse si trovano per finanziare la produzione di armi. La connessione tra i temi dei tre quesiti referendari è massima e nello spirito della campagna politica c’è la volontà di permettere ai cittadini italiani di esprimere la propria opinione, nonostante il silenzio di quasi tutti i media nazionali su questi temi, su aspetti vitali per una comunità nazionale.