All’Umbria serve una svolta: un nuovo comitato di Liberazione Nazionale per arginare le forze naziste,fasciste e leghiste che stanno portando il paese nel baratro morale culturale e sociale.
Ripartiamo dai contenuti e dai territori con un nuovo sistema di alleanze.
Non è possibile far cadere sulla sinistra diffusa di questa regione le responsabilità che sono in capo al monocolore PD ed ai protagonisti di questa legislatura.
Gli errori, che sono davanti agli occhi di tutti i cittadini, non possono cancellare tutto quello che la sinistra ha storicamente fatto per la crescita della nostra regione.
Non possiamo rimanere indifferenti all’inesorabile perdita della spinta propulsiva e morale che da sempre ha caratterizzato il governo dell’Umbria: quel DNA è sempre presente nella sinistra, nei cattolici democratici, nei socialisti umbri e crediamo che si debba avere l’umiltà di mettere insieme tutte le persone, tutte le forze politiche, tutte le esperienze civiche che si richiamano ai valori che ispirano la nostra costituzione.
Dobbiamo trovare i motivi che ci uniscono e farli diventare il denominatore comune di una grande esperienza propositiva di governo del territorio che non consegni la nostra regione ai valori che non ci appartengono.
Una lista antifascista che abbia come capisaldi l’accoglienza e la solidarietà di Francesco d’Assisi, l’idea di pace di Aldo Capitini, l’ambizione e le competenze del primo presidente della regione Umbria il Comunista Pietro Conti; una forza che sappia coniugarequelle speranze di allora per una nuova stagione per il lavoro la cultura, la sanità e il sociale, lo sviluppo e l’ambiente.
Città di Castello c’è e crede di poter dare un importante contributo di persone e proposte per rianimare ridare una forte voce ad un territorio che troppo spesso è stato marginalizzato anche dal governo nazionale.