“La concessione da parte della Giunta di destra del Pala Morandi alla comunità islamica per esercitare una sua ricorrenza religiosa, la Festa del Sacrificio, ci sembra una cosa giusta, doverosa e razionale. Vorremmo dire, scontata: del resto è venti anni che avviene così con le precedenti amministrazioni di sinistra e problemi non ci sono mai stati.
Semmai suonano stonate le prese di posizione di alcuni autorevoli rappresentanti leghisti, che nei social tentano di giustificare con argomenti senza senso (“tra gli accordi c’è che non verrà ammazzato né sgozzato niente o nessuno”) e amenità varie (“per evitare di concedere il cuore della città alla comunità islamica abbiamo ritenuto utile concedere il palazzetto”) una concessione che rientra nelle logica della Costituzione, del diritto e della tolleranza.
Allora ci sembra che dietro ci sia qualcos’altro: la difficoltà di chiudere la Moschea (con o senza ruspe) come promesso dalla Lega e dalla destra in campagna elettorale e di approvare un nuovo e solido Patto di cittadinanza, dove si riconoscano, insieme ai diritti, i doveri e le responsabilità delle comunità straniere, visto che il precedente accordo firmato dall’ex sindaco Locchi ora non c’è più, perché bocciato dall’intero Consiglio comunale.
Perciò, prendendo spunto da questo evento, Umbertide cambia ribadisce che occorre confrontarsi in maniera diversa con tutte le comunità straniere che risiedono ad Umbertide, chiarendo i temi di una convivenza fondata sui principi costituzionali, affrontando con coraggio anche aspetti complessi e delicati, aprire un costruttivo confronto con le parti più aperte della comunità islamica, risolvere il problema della nuova Moschea, intesa però non come una sfida religiosa, ma come l’esigenza legittima di un luogo di riferimento trasparente, aperto e controllabile per esigenze di ordine pubblico. “