Il 2023 delle Politiche Sociali: un anno nel segno dell’inclusione sociale con esperienze-simbolo come il Pronto Intervento Sociale, il centro contro la ludopatia, gli investimenti del Pnrr e i servizi in favore dei giovani e degli anziani, delle famiglie in difficoltà, delle persone con disabilità, delle donne vittime di violenza, degli immigrati. Assessore Calagreti: “la dignità degli uomini e delle donne al primo posto con progetti efficaci e innovativi che hanno saputo guardare a tutta la comunità”. Nel 2024 un progetto per i nonni civici con le società rionali e le pro loco del territorio
Un anno incentrato sull’inclusione sociale, con l’idea che una comunità cresce insieme se garantisce opportunità e servizi a tutti, senza lasciare indietro nessuno, ma anche con la capacità di innovare la propria risposta ai bisogni e alle sfide di una società in continua evoluzione. “Il 2023 dei Servizi Sociali a Città di Castello ha il marchio forte di un lavoro che ha messo la dignità degli uomini e delle donne al primo posto e ha saputo guardare a 360 gradi alle esigenze e alle aspettative dei cittadini, senza mai arretrare di un metro nel sostegno alla condizione dei giovani e degli anziani, delle famiglie in difficoltà, delle persone con disabilità, delle donne vittime di violenza, degli immigrati”, dichiara l’assessore alle Politiche Sociali Benedetta Calagreti, che sottolinea “la soddisfazione per la partenza di nuovi servizi pensati per alzare il livello di risposta alle criticità del vivere quotidiano con soluzioni inedite, dirette al cuore del problemi, e un’idea di comunità che ha superato i confini tifernati per ricomprendere l’intera vallata, perché Città di Castello, come capofila della Zona Sociale 1, ha saputo essere saldo, autorevole e affidabile punto di riferimento per tutte le municipalità del comprensorio”. “Il lavoro di squadra che abbiamo saputo fare all’interno del nostro territorio e con i Comuni della vallata, in stretta e davvero proficua relazione con Usl Umbria 1, forze dell’ordine e realtà del terzo settore, ci ha permesso di entrare con efficacia e tempestività nelle pieghe delle difficoltà e del bisogno che presentano persone di tutte le età e con situazioni molto diverse”, evidenzia Calagreti, che ringrazia il personale dei Servizi Sociali del Comune “per la qualità professionale, unita a una rara sensibilità e disponibilità, che ci ha permesso di costruire tanti piccoli e grandi ponti verso molte centinaia di cittadini”. Proprio sul finire di un anno caratterizzato dall’innovazione, l’attivazione del Pronto Intervento Sociale, la centrale operativa rivolta alle persone in grave difficoltà per aiutarle ad affrontare e superare emergenze e imprevisti del vivere quotidiano 24 su 24, per 365 giorni all’anno, è stato una sorta di manifesto simbolico dell’impegno dei Servizi Sociali a Città di Castello e nella vallata, ma anche dell’efficacia della rete socio-sanitaria costruita tra pubblico e privato, della forte sinergia che lega istituzioni e forze dell’ordine, da sempre fattori determinanti per tanti progetti e servizi assicurati nel territorio. “La risposta che non c’era – osserva Calagreti – a disagio sociale, stati di indigenza, bisogni di tutela dei minori e degli anziani, ma anche situazioni di violenza sulle donne, che ha ulteriormente innalzato il livello di attenzione nei confronti della fragilità che emergono dalle comunità del comprensorio”. In un territorio come l’Alta valle del Tevere nel quale si stimano 1.600 persone con problemi economici, familiari e psicologici collegati alla dipendenza dal gioco d’azzardo e 104 milioni e 72.668,97 euro spesi, un dato più alto della media umbra, un traguardo importante è stato anche il nuovo centro di riferimento regionale per il trattamento della ludopatia dell’Usl Umbria 1 aperto nel centro storico di Città di Castello, sul quale ha investito direttamente il Comune in sinergia con le altre municipalità della Zona Sociale 1. Due servizi che hanno dato la misura di una capacità dell’amministrazione tifernate di guidare i comuni del comprensorio per rispondere in maniera sempre puntuale alla complessità delle molteplici esigenze sociali che emergono quotidianamente. In questo percorso, durante l’anno sono state scritte altre pagine importanti come l’attivazione dei progetti del PNRR per l’autonomia delle persone con disabilità (715.500 euro), per il sostegno alle capacità genitoriali e prevenzione della vulnerabilità di bambini e famiglie (211.500 euro), il rafforzamento dei servizi sociali per garantire dimissioni anticipate assistite e prevenire l’ospedalizzazione (330.000 euro come Comune capofila Zona Sociale 1), il rafforzamento dei Servizi Sociali e la prevenzione del fenomeno del burn out tra gli operatori sociali (209.996,28 euro); la firma del primo protocollo d’intesa in Italia per favorire l’inserimento occupazionale delle donne vittime di violenza insieme all’assessorato alle Pari Opportunità; il progetto a sostegno delle capacità genitoriali e per la prevenzione delle vulnerabilità delle famiglie e dei bambini (PIPPI), che entrato a pieno regime con un finanziamento di 211.500 euro. “In un contesto nel quale, con sacrifici e una gestione ottimale delle risorse abbiamo continuato a garantire tutti i servizi nel territorio comunale di Città di Castello rivolti alla disabilità, agli anziani e ai minori – puntualizza Calagreti – nel 2023 a Città di Castello siamo riusciti a ritagliare interventi mirati su fenomeni sociali, problematiche ed esigenze della comunità con i quali abbiamo cercato di dare segnali chiari di attenzione a tante fasce della popolazione”. L’assessore ricorda iniziative come l’apertura dello Sportello per l’Immigrazione, una “casa dell’inclusione” per i circa 4 mila stranieri che vivono nel territorio comunale tifernate per l’orientamento tra i servizi e l’assistenza per le pratiche burocratiche; la riserva, con il nuovo regolamento comunale in materia, di una quota dell’8 per cento delle case popolari a disposizione ogni anno delle donne vittime di violenza; il nuovo regolamento per gli orti comunali dei pensionati con l’eliminazione dell’ISEE come requisito per l’assegnazione degli appezzamenti nel quartiere Madonna del Latte, tra i quali due terreni saranno affidati a persone con disabilità. “Una bella storia dell’anno che mi piace ricordare – evidenzia Calagreti – è quella che abbiamo vissuto con l’invito al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella insieme agli 11 giovani con disabilità che hanno realizzato per primi in Italia due guide in Comunicazione Aumentativa e Alternativa dedicate agli Ex Seccatoi del Tabacco di Alberto Burri e alla Valle di Signorelli nell’ambito del progetto “La Città su Misura”, sviluppato con i nostri Servizio Sociali per ridurre le barriere comunicative nella fruizione della cultura”. “Un momento unico e irripetibile – osserva l’assessore – che ha testimoniato come la qualità e l’innovazione delle esperienze e dei servizi realizzati a Città di Castello possano essere di riferimento nazionale”. Per il 2024 c’è già in cantiere una novità: “il progetto dei nonni civici – anticipa Calagreti – che coinvolgerà società rionali e pro loco della città in una risposta di comunità che guarda ai cittadini più piccoli, con servizi pensati per accompagnare l’ingresso e l’uscita dalle tante scuole del territorio comunale che organizzeremo in collaborazione con la Polizia Locale”.