C’è anche una inedita lista partenti e ordine di arrivo di una gara ciclistica a Città di Castello memorabile che testimonia la presenza di un allora giovanissimo ma già promettente Marco Pantani nella “griglia” di partenza, oltre 120 corridori, del Primo trofeo “Artigianato e Commercio” nel 1988 riservato alla categoria dilettanti Juniores ed organizzata dall’Unione Ciclistica Lerchi. Un percorso “mozzafiato”, circa 120 chilometri che si era snodato da Lerchi, Città di Castello, Citerna, Pistrino, Vingone, ripetuto quattro volte che alla fine vide il “pirata” classificarsi al quinto posto con la maglia di “Spazio Ceramiche” che non passò certo inosservato agli sguardi del direttore di gara, Renato Amantini, del figlio Enzo e degli organizzatori, Agostino Bucci (ex ciclista) ed Ivano Crispoltoni che ancora oggi con commozione ed orgoglio ricordano nitidamente.
“Non possiamo dimenticare quei momenti, era un caldo pomeriggio di 36 anni fa, domenica 24 luglio, quando si presentarono da tutta Italia tantissimi giovani ciclisti di belle speranze, fra cui Marco Pantani che dalla sua Romagna con la squadra fecero incetta di premi dal primo al decimo posto e lui il grande Marco si classificò quinto dimostrando soprattutto nelle salite di Citerna di che pasta era fatto, un grandissimo ed unico campione quale poi è stato.
Un pomeriggio memorabile per la nostra realtà locale da sempre legata al ciclismo grazie alla gloriosa tradizione e notorietà che ci ha trasmesso la Ciclo Gabriele, fondata da Gabriele Spapperi (a cui sono stati dedicati prestigiosi trofei, grazie al figlio Ivo e al nipote Gabrio) raffinato maestro artigiano-imprenditore capace di costruire negli anni dopo la prima guerra mondiale delle biciclette all’avanguardia, specialmente nel campo sportivo.
Anche la storia di Gino Bartali a Nuvole è conosciuta per la grande carità di questo uomo cristiano che , non curante dei pericoli, durante il suo nascondimento a Nuvole, salvò molti ebrei”, hanno concluso Bucci e Crispoltoni nell’invitare tutti gli sportivi in particolare di ciclismo e i tanti estimatori di Marco Pantani, anche dalla vicina e amica Romagna e Cesenatico a venire a visitare la mostra che racchiude altre sezioni inedite dedicate alla storia, alla liberazione 80 anni fa dal nazi-fascismo ad opera delle truppe anglo-indiane e a momenti di vita paesana.
“Lerchi e la sua storia rivivono attraverso i ricordi degli abitanti fermati in un istante eterno dallo scatto della macchina fotografica. Un viaggio davvero emozionante, tra tante belle foto significative di un paese che vive unito e che con questa bellissima esposizione, nella quale si sente il cuore della sua gente e di una Pro Loco che dà uno straordinario contributo a tenere saldi i legami tra le persone, inizia un percorso di riscoperta delle proprie radici, che speriamo possa arricchirsi ogni anno di testimonianze importanti per la custodia della memoria collettiva di una comunità.”
Il sindaco, Luca Secondi, l’assessore alla Cultura Michela Botteghi e allo Sport, Riccardo Carletti, sottolineano così il piacere di visitare la seconda edizione della mostra intitolata “Il cassetto delle fotografie – Lerchi nel racconto dei suoi abitanti”, che la Pro Loco ha allestito nella sala parrocchiale della frazione tifernate in concomitanza con la festa paesana. Inaugurata lo scorso 19 agosto, l’esposizione potrà essere visitata fino a domenica 25 agosto, durante lo svolgimento di “Lerchi in Festa” un ricco cartellone di eventi sportivi, musicali e gastronomici. Sindaco e assessori si congratulano con il presidente della Pro Loco di Lerchi Danilo Passeri e Marcello Caraffini, curatore della rassegna, invitandoli a portare avanti il progetto di raccontare la storia della frazione.
“Tutti abbiamo un cassetto dei ricordi dove custodiamo gelosamente le immagini dei nostri momenti più belli, ecco perché abbiamo chiesto ancora agli abitanti di Lerchi di aprire i loro cassetti dei ricordi e di condividere le immagini più significative che raccontano la storia del paese dagli anni ‘50 ai giorni nostri”, hanno spiegato Passeri e Caraffini, esprimendo l’auspicio che “con il tempo questa mostra possa diventare una vetrina fatta dai nostri compaesani, rendendo di pubblico dominio gli scatti più significativi che hanno in casa”. “Questo ci potrebbe permettere anche di creare un archivio di immagini che potranno essere patrimonio di tutta la comunità”, hanno precisato gli organizzatori.
Con una carrellata di immagini che vanno dall’immediato dopoguerra fino agli anni 2000, l’esposizione racconta i vari aspetti del paese, dal suo contesto nel paesaggio ai suoi “personaggi” più iconici, dai mestieri alle feste sacre e profane, fino alle tante attività che hanno caratterizzato da sempre una comunità viva e con una forte identità”, hanno concluso Passeri e Caraffini anticipando quello che sarà il tema del prossimo anno, ovvero la storia dei personaggi di Lerchi emigrati nel mondo.