Domenica 22 settembre nella Sala “Paolo Rossi Monti” della Biblioteca Comunale di Città di Castello è stato presentato il libro Palestina martirio di un popolo

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Alla presentazione, promossa dall’Associazione Culturale “Tracciati Virtuali” e dalla Associazione “Cometa Rossa” sono intervenuti l’Assessore alle politiche sociali Benedetta Calagreti, l’editore Antonio Vella e il portavoce della Associazione Cometa Rossa Francesco Ciacci.
Franco Bucarelli, grazie alla sua lunga permanenza nei paesi arabi come inviato speciale del «Giornale Radio Rai», ha raccontato i motivi e i retroscena di   quest’ultima guerra in Medio Oriente, un conflitto che nasce nel secolo scorso e che oggi vede probabilmente la sua fase più cruenta. Con il supporto delle diapositive delle storiche interviste ai Capi palestinesi come Arafat, al re di Giordania, a Sadat, Kissinger e altri protagonisti delle travagliate vicende di questi territori, l’Autore ha approfondito con un pubblico attento e numeroso, la vera storia della Palestina, quella che i media nazionali e internazionali volutamente ignorano.
L’Assessore Calagreti ha dichiarato che “Il conflitto prolungato, l’occupazione militare israeliana, il blocco di Gaza, le violazioni delle leggi internazionali in materia umanitaria e di diritti umani, le divisioni politiche interne palestinesi e i frequenti periodi di escalation delle ostilità continuano a peggiorare le condizioni di vita dei civili palestinesi. Infatti i palestinesi più vulnerabili devono fare ogni giorno i conti con la mancanza di un’adeguata assistenza sanitaria, a causa di un sistema sanitario sovraccarico e con scarse risorse, alloggi inadeguati, insicurezza alimentare e aumento della povertà e della disoccupazione”.
Antonio Vella nel corso del suo intervento ha spiegato la scelta della casa editrice che ha portato alla decisione di pubblicare questo testo con l’intento di contribuire a tenere i riflettori sempre accesi sul dramma di un popolo che sembra condannato dal colpevole silenzio delle grandi potenze mondiali.
“Anche il diritto all’istruzione dei bambini palestinesi” ha ricordato Francesco Ciacci “è minacciato: gli ultimi tre anni scolastici sono stati difficilissimi, segnati dalla pandemia, dalle frequenti interruzioni delle lezioni a causa delle continue escalation di violenza e dai numerosi scioperi causati dalla crisi finanziaria che il sistema educativo palestinese sta attraversando ormai da tempo”.
Ma in questa novità letteraria di Bucarelli i lettori potranno trovare le storie straordinarie che il giornalista ha vissuto in prima persona, come ad esempio l’incontro con Osama Bin Laden che soltanto dopo qualche anno scoprì chi essere realmente, così come le interviste ai capi militanti palestinesi autori di attentati e dirottamenti, e legati a doppio filo con il terrorismo italiano delle Brigate Rosse che negli anni 70 e 80 ha drammaticamente riempito la cronaca.
“Ho scritto questo libro” afferma Bucarelli “perché soltanto chi ha vissuto una tragica esperienza come la mia può comprendere il dramma di un popolo che da tempo vive sotto una tempesta di fuoco che può senza dubbio essere definita un vero e proprio genocidio. Non lo dico io, lo definiscono genocidio tutti i massimi organismi internazionali, dalle Nazioni Unite al Tribunale dei Diritti dell’Uomo, ma la comunità internazionale preferisce girarsi dall’altra parte e ignorare questa catastrofe umanitaria”.
Molto interessante anche il dibattito conclusivo dove il pubblico ha potuto soddisfare le proprie interessanti curiosità e porre l’accento su alcuni approfondimenti sfruttando la grande esperienza sul campo dell’Autore che in alcuni passaggi ha rivissuto momenti di grande e comprensibile emozione.
Infatti da più di mezzo secolo, Franco Bucarelli continua a girare il mondo, raccontando gli eventi più importanti, incontrando e intervistando personalità di altissimo rango. Crede nel giornalismo, come un’utile missione, seguendo il principio che occorra sempre raccontare unicamente “la verità”. Nella sua lunga carriera è stato definito “giornalista d’assalto”, perché non si è mai tirato indietro di fronte alle situazioni più pericolose. La sua intraprendenza, unita alla serietà professionale, gli hanno consentito di rivendicare un privilegio unico: quello di avere incontrato e intervistato ben sei Pontefici: Papa Giovanni XXIII, Paolo VI, Papa Luciani, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, Papa Francesco.
Allegate alcune foto dell’evento.

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