In consiglio comunale il sindaco Secondi accoglie la richiesta di Leveque, Rossi (FDI) e Campagni (Fi), firmatari dell’interrogazione sulla frode subita dall’azienda sulla quale ha riferito l’assessore Mariangeli
Di Sogepu si parlerà in un’apposita seduta della commissione consiliare competente alla presenza dei membri del consiglio di amministrazione della società. Il sindaco Luca Secondi ha dato piena disponibilità ad approfondire le questioni che riguardano la società partecipata non appena l’evoluzione delle ultime vicende giudiziarie consegnerà un quadro aggiornato della situazione, accogliendo la richiesta avanzata dal consigliere di FI Tommaso Campagni anche a nome anche di Riccardo Leveque ed Elda Rossi (FDI), firmatari dell’interrogazione sulla frode subita da Sogepu dibattuta nell’ultimo consiglio comunale. Aprendo la discussione, la consigliera Rossi aveva richiamato l’indagine con cui la Guardia di Finanza ha scoperto che tra il 2016 e il 2021 il legale rappresentante e due soci di due imprese del settore delle riparazioni meccaniche dei mezzi della nettezza urbana con sede a Città di Castello hanno frodato Sogepu, “istallando pezzi usati, ma fatturati come nuovi, dichiarando riparazioni mai effettuate però fatte pagare all’azienda, fornendo pezzi di ricambio fatti pagare a prezzi molto più alti rispetto al listino dei fornitori e, infine, subappaltando le riparazioni senza avvertire la società pubblica che aveva indetto i bandi di gara”. “Tali azioni sono state riconosciute penalmente rilevanti dalla procura di Perugia, al punto tale che i tre imprenditori dell’Alto Tevere sono stati portati davanti al giudice, che ha accolto la loro richiesta di patteggiamento”, aveva puntualizzato l’esponente della minoranza, concludendo: “il Comune di Città di Castello, essendo socio al 91,06 per cento di Sogepu, è di fatto il soggetto frodato”. Rossi aveva pertanto chiesto di avere un’informativa dettagliata da parte dell’amministrazione comunale sull’accaduto, segnalando l’esigenza di comprendere “come sia stato possibile che dal 2016 al 2021 non sia stato effettuato alcun controllo su una società che per l’appunto è definita partecipata-controllata e chi siano i responsabili tecnici, dirigenziali e amministrativi deputati a tale controllo”. La rappresentante di FDI aveva inoltre domandato se Sogepu si fosse costituita parte civile e aveva evidenziato la necessità di ricevere “informazioni dettagliate relative a investimenti su servizi, acquisto e manutenzione di macchinari, sul parco veicoli, sull’impiantistica, su sponsorizzazioni e consulenze relative a So.Ge.Pu nel periodo 2016-2021”. “L’attuale consiglio di amministrazione ha messo in atto tutte le azioni di controllo e trasparenza atte a garantire una sana e corretta amministrazione per salvaguardare i criteri di economicità, efficacia e ed efficienza a partire dal mandato di controllo nel passaggio di consegne tra la precedente governance e quella attuale?”, aveva concluso Rossi. L’assessore con delega alle Società Partecipate Mauro Mariangeli aveva letto in aula la comunicazione redatta dal presidente di Sogepu Vittorio Betti, riferendo che l’azienda sia venuta a conoscenza dell’indagine della Guardia di Finanza tra luglio e settembre del 2021, dietro la richiesta da parte delle Fiamme Gialle della documentazione contabile e amministrativa relativa ai rapporti commerciali intrattenuti con un’officina meccanica incaricata del servizio di manutenzione degli automezzi. “Né nell’ambito dei suddetti accessi, né in seguito, è stato notificato a Sogepu alcun atto formale ulteriore”, ha chiarito Mariangeli, dando conto di quanto comunicato dal presidente della società. “Solo a seguito del comunicato stampa del 12 agosto 2024, diramato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, Sogepu ha appreso che il procedimento penale si era concluso con il patteggiamento”, ha continuato l’assessore leggendo la nota dell’azienda. “Sogepu – ha puntualizzato Mariangeli – si è immediatamente attivata nei confronti degli operatori economici interessati per acquisire le informazioni per lo svolgimento della necessaria istruttoria interna connessa all’esecuzione del contratto e, parallelamente, si è attivata presso il Tribunale di Perugia al fine di prendere visione degli atti del procedimento penale richiamato e valutare la sussistenza dei presupposti per la richiesta di risarcimento del danno in sede civile a tutela del patrimonio della società”. Continuando la lettura della comunicazione del presidente Betti, l’assessore Mariangeli ha precisato che “per effetto del particolare andamento del procedimento penale, che si è concluso con il patteggiamento nella fase delle indagini, Sogepu, sebbene parte lesa, non ha avuto la possibilità di costituirsi parte civile e, di conseguenza, dovrà instaurare un’azione civile a ristoro del danno subito”. In merito alle procedure di gestione interna delle attività affidate a fornitori esterni, è stato chiarito che “Sogepu adotta un sistema di gestione certificato ISO 9001 che implementa procedure di controllo rigorose su tutte le fasi dei processi aziendali. Tutti i processi sono soggetti ad audit interni ed esterni condotti da enti di certificazione accreditati e organi di vigilanza terzi qualificati. Nello specifico, la gestione della manutenzione del parco veicolare riveste un’importanza cruciale. La flotta è composta da numerosi veicoli, molti dei quali dotati di attrezzature specializzate per il carico e la compattazione dei rifiuti. Le attività di manutenzione comprendono interventi sia ordinari che straordinari. l processo di manutenzione prevede fasi di controllo sistematiche e a campione, una necessita dettata dall’elevato numero di interventi richiesti”. “Nel periodo 2016-2021 – ha reso noto Mariangeli – il valore medio annuo degli interventi di manutenzione si è attestato intorno ai 7O0.000 euro”. Come dichiarato dal presidente Betti, “fin dal suo insediamento, il consiglio di amministrazione di Sogepu ha implementato, sin dal luglio 2023, diverse iniziative finalizzate a garantire un equilibrio ottimale tra l’efficienza operativa del parco veicolare e la sostenibilità economica della gestione aziendale, assicurando al contempo la qualità del servizio offerto dall’azienda”. Tra le azioni attuate, sono state ricordate quelle volte a ottimizzare i processi di manutenzione preventiva per ridurre gli interventi straordinari più costosi; introdurre sistemi di analisi dei dati più specifici, per identificare tendenze e anomalie nei costi di manutenzione, implementando con una codifica interna i lavori ciclicamente ripetibili; analizzare dettagliatamente gli eventi straordinari per verificare nei particolari l’intervento; sensibilizzare gli operatori in modo da limitare gli eventi; definire un piano di manutenzione periodica interna delle attrezzature; rafforzare le procedure di supervisione sugli interventi effettuati dai fornitori esterni; valutare l’efficacia delle politiche di rinnovo del parco veicolare in relazione ai costi di manutenzione a lungo termine; redigere budget trimestrali, specifici sulle manutenzioni, con l’obbiettivo di aumentare il controllo della spesa. Il consigliere Campagni si era detto insoddisfatto della risposta. “Se non fosse stato per le Fiamme Gialle Sogepu, quindi, non si sarebbe accorta di nulla?”, ha domandato l’esponente della minoranza, che ha espresso perplessità sull’attività di controllo e verifica del Comune sulla società partecipata. “Questi controlli non possono essere demandati solo agli organi interni di Sogepu, ma devono vedere protagonista anche l’azionista di maggioranza che è il nostro Comune”, aveva fatto presente Campagni, sollevando la necessità di fare chiarezza sulla situazione della società. “Ci sono tante questioni da analizzare, per cui noi tutti firmatari dell’interrogazione pensiamo che sia opportuno e necessario convocare una seduta della commissione Controllo e Garanzia, che con la collaborazione del nuovo consiglio di amministrazione di Sogepu possa fare la dovuta chiarezza”. Il sindaco Secondi aveva, quindi, preso la parola per offrire la disponibilità ad approfondire gli aspetti della gestione di Sogepu, precisando che “il controllo dell’attività dell’azienda da parte dell’amministrazione comunale ha un’impronta istituzionale, di indirizzo, cioè non certamente gestionale, cosa che non può essere demandata a un socio come è Città di Castello o una delle altre municipalità del territorio”. “Sull’operato gestionale dell’azienda ci sono organi di controllo esterni e interni, che ovviamente svolgono verifiche sempre di carattere amministrativo in base alla legge”, ha aggiunto il primo cittadino.