Il Teatro comunale degli Illuminati cambia volto: con un investimento di 50 mila euro nell’ambito della convenzione con il Comune di Città di Castello per la gestione della struttura, Sogepu ha eseguito un restyling completo della platea, in sintonia con gli obiettivi dell’ente pubblico di migliorare il complesso sotto il profilo dell’estetica, della funzionalità e della comodità a supporto di una programmazione culturale di alto livello.
Nel rispetto delle direttive della Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio dell’Umbria, i lavori hanno riguardato la sostituzione integrale delle 120 poltrone per il pubblico, prevista dal Comune nel bando per l’affidamento del teatro, e la realizzazione di una nuova pavimentazione, decisa di propria iniziativa da Sogepu per perfezionare l’intervento.
Alle nuove poltrone, con sedute più ampie e confortevoli rivestite in velluto rosso, è stata data una disposizione diversa dalla precedente: senza perdere posti, l’eliminazione del corridoio centrale ha consentito di allestire file più distanziate (di circa 10 centimetri rispetto alle precedenti), che riservano maggiore spazio per le gambe. In ogni fila, inoltre, le poltrone hanno un posizionamento sfalsato rispetto a quelle antistanti, in modo da aumentare la visibilità del palco da parte del pubblico.
Il restauro completo della pavimentazione, con la collocazione al posto della moquette di una copertura in rovere prodotta da un’azienda di Città di Castello, elegante e molto resistente, ha fatto tornare la platea all’originario rivestimento in legno, di maggiore pregio estetico e migliore anche per l’acustica.
“Il Teatro degli Illuminati è un patrimonio culturale tra i più importanti della nostra comunità e consideriamo l’opportunità di averlo potuto restaurare un grande privilegio, che abbiamo voluto onorare con l’idea di fare un regalo alla città e ai tifernati”, ha affermato l’amministratore unico di Sogepu Cristian Goracci nell’aprire la conferenza stampa che si è tenuta stamattina a teatro, alla presenza del vice sindaco e assessore alla Cultura Michele Bettarelli, dell’assessore ai Lavori Pubblici Luca Secondi e dei rappresentanti dell’Accademia degli Illuminati.
“Per noi è stata una grande soddisfazione condividere con Sogepu questo intervento, che restituisce al pubblico tifernate un teatro più comodo e anche bello, in grado di rispondere alle moderne esigenze degli spettatori che assistono agli spettacoli, anche sotto il profilo della visibilità”, ha commentato Bettarelli, nel ringraziare la Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio dell’Umbria guidata da Marica Mercalli “per aver supportato la definizione degli interventi e aver autorizzato in tempi rapidissimi la loro esecuzione”.
A sottolineare “la disponibilità di Sogepu, che è andata oltre gli obblighi previsti dalla convenzione e ha lavorato con grande qualità” è stato l’assessore Secondi, che ha richiamato l’attenzione sull’importanza di un intervento “che riqualifica e valorizza uno dei beni più importanti del patrimonio immobiliare del Comune”.
L’ultima ristrutturazione complessiva del Teatro degli Illuminati risaliva al 1995: all’epoca venne sostituito il rivestimento delle poltrone, il pavimento venne coperto con la moquette, furono effettuati lavori di adeguamento alle norme di sicurezza, migliorie sui palchi e sull’impianto elettrico.
L’intervento verrà mostrato in anteprima agli abbonati della stagione di prosa nel pomeriggio di oggi e domani sera la nuova platea verrà subito testata dal pubblico in occasione dell’esibizione dei cantanti e dell’orchestra del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli” nel “Barbiere di Siviglia”, in programma alle ore 20.30.
La storia del teatro.
Disegnato dall’architetto tifernate Antonio Gabrielli, il Teatro degli Illuminati fu fatto edificare dall’Accademia degli Illuminati e venne inaugurato il 25 agosto 1666. Il Teatro fu poi ingrandito e perfezionato dal marchese Sebastiano Brozzi nel 1720, dopo che all’inizio del ‘700 frequenti terremoti ne avevano indebolito la struttura. Nel 1783 l’Architetto Giacomo Mancini elaborò un progetto di modifica, che fu completato nel 1789, anno in cui un forte terremoto devastò la città. Il Teatro, che non subì gravi danni, ospitò molte famiglie superstiti. Nel 1796 fu completata la ricostruzione e ripresero gli spettacoli pubblici. Nel 1829 venne decorato dai pittori tifernati Vincenzo Chialli e Giuseppe Crosti. Nel 1861 fu ristrutturato da Scipione Lapi: la facciata venne cambiata, la sala d’ingresso ampliata e fu ricavato un porticato. Nel 1919 un Comitato presieduto da Amedeo Corsi, emanazione dell’Accademia degli Illuminati, eseguì un nuovo restauro dopo la chiusura durante la Prima Guerra Mondiale. I lavori vennero diretti da Enrico Vincenti con Oreste Bornisacci, direttore di scena presso il Teatro Costanzi di Roma. Il teatro riaprì nell’agosto del 1920 con la rappresentazione dell’Aida di Giuseppe Verdi. Nel 1939 Amedeo Corsi, presidente dell’Accademia degli Illuminati, donò l’edificio alla città. La struttura ospita posti a sedere per 370 persone.