Michelangelo Pulci torna Città di Castello: Venerdì 6 dicembre sarà al Teatro degli Illuminati con lo spettacolo “Canto di Natale”

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Ad introdurre a teatro il clima natalizio a Città di Castello quest’anno sarà Michelangelo Pulci, attore, comico, performer, tifernate molto amato e seguito nei social, che, ospite dell’Amministrazione comunale, venerdì 6 dicembre 2024 alle ore 21.00 al Teatro degli Illuminati. Michelangelo Pulci che introdurrà al clima natalizio con un suo adattamento del celebre “Un Canto di Natale”, a cura di Jud Charlton e Paolo Serra del grande classico di Charles Dickens, che mescola la commedia al dramma, in uno spazio scenico fatto di suoni e luci, attraverso il quale si propone di riscoprire e rinnovare la messinscena originaria dell’opera. “Londra 1843, vigilia di Natale. Nonostante la nebbia, il freddo e la diffusa povertà dell’epoca, la gioia delle persone e i loro canti natalizi invadono le strade. Quella sera erano tutti allegri, tutti tranne Ebenezer Scrooge, uno degli uomini più ricchi e infelici della città. Schiavo del suo stesso egoismo, e tanto avaro da non spendere nemmeno un centesimo per sé, quel vecchio uomo d’affari considerava le festività natalizie solo una perdita di tempo. Tuttavia, quella notte, il fantasma del suo defunto socio decise di presentargli il conto, e da quel Natale Scrooge non fu più lo stesso”. Per info e prenotazioni chiamare lo 0758529613, dal lunedì al giovedì dalle ore 9.00 alle ore 12.00.

Chi è Michelangelo Pulci: nato a Città di Castello si diploma nel 1995 alla Scuola di Recitazione del teatro stabile di Genova. Nel 1996 entra a far parte del gruppo comico i “Cavalli Marci” con cui gira tutti i teatri della penisola. Nel 2002 il gruppo esordisce in tv su Italia Uno nel programma Matricole & Meteore di Enrico Papi. È apparso nei programmi comici più seguiti della tv italiana come Colorado Cafè, celebri sono i personaggi rimasti nel cuore degli spettatori come Saro, Mario e il giudice Santi Licheri e in alcuni film e serie tv come “Box Office 3D” e “Tutta colpa di Freud”.

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