A otto mesi dall’inizio del progetto “Biblioteca nuova piazza del sapere” finanziato dal Dipartimento delle politiche giovanili, ci sembra opportuno fare il punto di quanto è stato fatto e ragionare sugli obiettivi da raggiungere e su quanto le azioni fin qui svolte abbiano inciso sul cambiamento auspicato.
Non è stato facile partire, coordinarsi ( Comune di Pieve capofila e quattro partner: Librifattiamano, Proloco, Volley revolution, Palio dei Lumi), entrare nello spirito del progetto e soprattutto coinvolgere nelle varie azioni quella fascia d’età che maggiormente ha sofferto l’isolamento causato dalla pandemia: i giovani.
Difficile è stato far diventare la biblioteca luogo di attrazione e di frequentazione, cambiare il suo immaginario.
Eppure, piano piano, abbiamo assistito alla trasformazione.
Il corso “Divento bibliotecario” abilmente condotto da Fabrizio di Tommaso, ha inciso più di quanto si potesse pensare. Ha stimolato una revisione radicale del modo di pensare la biblioteca, di organizzarla e gestirla.
Di lì sono partite riflessioni che hanno dato il via alla riorganizzazione dei suoi spazi e dei suoi strumenti, al coinvolgimento di molti genitori per operare concretamente il cambiamento.
L’attivazione della ludoteca poi è stata decisiva per far assumere alla biblioteca un volto e una connotazione totalmente diversi. Tanti giochi divertenti e stimolanti proposti in modo sapiente e accattivante, hanno attirato bambini e genitori, ma anche un bel gruppo di giovani.
I laboratori artistici organizzati in biblioteca, frequentatissimi, sono stati occasione di incontri, di cooperazione, di sperimentazione, sotto la guida di artisti di fama internazionale come Milimbo e hanno predisposto alla visita più consapevole della sua bellissima mostra, allestita nei locali del Palazzo pretorio.
È ai suoi primi passi l’attività legata ai trekking letterari, che si preannuncia ricca di incontri e di esperienze, da vivere nei nostri boschi. La prima di queste esperienze ha coinvolto un folto gruppo di quattordicenni, guidati a percorrere uno dei cammini francescani del territorio e a riflettere su quello che può essere il contributo di ciascuno per la salvaguardia dell’ambiente.
Una tessera importante del mosaico di questo progetto è anche la diffusione del metodo WRW, un metodo che propone tanti strumenti concreti per appassionare i giovani alla lettura. Due i filoni imbastiti fino ad oggi: quello che ha visto lavorare in biblioteca un bel gruppo di giovani insegnanti e quello che, a partire da fine novembre, coinvolgerà direttamente due classi dell’Istituto Forestale Fanfani-Camaiti.
Imminente anche il via dei corsi per progettare una sala multimediale e per il montaggio video, nonché del corso sul pensiero ecologico.
Oggi possiamo senz’altro affermare che l’impegno del Comune e delle Associazioni coinvolte nel progetto sta dando i suoi frutti, la biblioteca sta assumendo un ruolo più centrale nella vita del paese e le sue attività stimolano la socializzazione, il contatto, la creatività, rendendo la Comunità più viva e più unita. Ed è senz’altro questo l’obiettivo principale fissato dal progetto e auspicato dal bando GIOVANI IN BIBLIOTECA.