Proseguono con successo gli incontri inseriti nel calendario di iniziative della mostra “Anatomie Naturali”, in corso presso la Pinacoteca fino al 28 febbraio. In occasione della Giornata Mondiale delle Zone Umide ieri, domenica 2 febbraio, Rosalba Padula di ARPA Umbria e la curatrice, Chiara Lorenzetti, hanno accolto i visitatori. L’evento speciale, dedicato alle associazioni del territorio, ha visto l’entusiasta partecipazione di oltre 50 visitatori
Proseguono con successo gli incontri inseriti nel calendario di iniziative della mostra mostra “Anatomie Naturali”, in corso presso la Pinacoteca fino al 28 febbraio. In occasione della Giornata Mondiale delle Zone Umide ieri, domenica 2 febbraio, Rosalba Padula di ARPA Umbria e la curatrice, Chiara Lorenzetti, hanno accolto i visitatori alla mostra. L’evento speciale, dedicato alle associazioni del territorio, ha visto l’entusiasta partecipazione di oltre 50 visitatori per scoprire l’importanza e la biodiversità che caratterizza i complessi e fragili ecosistemi acquatici. Alle visite guidate hanno partecipato, la cittadinanza, il gruppo CAI sezione Città di Castello e l’azienda tipografica Linoservice confermando la sensibilità del territorio per la natura come punto d’incontro fra Arte & Scienza. L’evento è stato occasione per sensibilizzare la cittadinanza e mostrare la bellezza del territorio guidando i partecipanti nella comprensione del valore delle acque dolci come patrimonio prezioso da preservare per le future generazioni. Il prezioso contributo di Rosalba Padula, biologa, e Chiara Lorenzetti, curatrice, ha permesso di coniugare lo studio artistico delle Naturografie di Roberto Ghezzi con l’approfondimento scientifico-biologico operato dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente. Il progetto espositivo è promosso da Arpa Umbria in collaborazione con Imago Galleria d’Arte e il Museo Malacologico Malakos, con la curatela di Chiara Lorenzetti e Anna Ricci: patrocinio del Comune di Città di Castello. L’esposizione intende restituire una riflessione sulla fragilità della matrice “acqua” e delle sue componenti biologiche e naturali attraverso la sinergia tra la rilettura dell’azione in chiave artistica delle pratiche di produzione e rappresentazione di Roberto Ghezzi e lo studio scientifico-biologico dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente – Arpa Umbria. Nell’anno dedicato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite alla “Conservazione dei ghiacciai” questo particolare esperimento di collaborazione tra due diverse visioni della natura entrambe focalizzate sulla sperimentazione e la ricerca, vuole portare il grande pubblico ad una riflessione su alcune significative criticità ambientali: il forte impatto del cambiamento climatico sull’acqua nelle sue diverse forme, il precario stato di salute dei ghiacciai e delle aree umide, la consapevolezza che l’acqua è sempre più una risorsa limitata. “La Pinacoteca si conferma ancora con successo come contenitore prestigioso per rassegne e mostre capaci di lanciare messaggi importanti ed aprire dibattiti e confronti fra più generazioni”, hanno dichiarato il sindaco, Luca Secondi e l’assessore alla Cultura, Michela Botteghi, nel ringraziare i promotori e tutti coloro che a vari livelli c’hanno lavorato con passione e competenza”.
LA SCHEDA
Roberto Ghezzi é nato a Cortona nel 1978, dove attualmente vive e lavora. La sua formazione inizia all’interno dello studio di scultura di famiglia e si perfeziona all’ Accademia di Belle Arti di Firenze. Comincia ad esporre negli anni Novanta e i suoi esordi sono legati alla pittura. Tutta la sua produzione é incentrata sul forte interesse per il paesaggio naturale, che agli esordi indaga attraverso la rappresentazione pittorica che sempre più diventa sperimentazione “sul campo”, a contatto diretto con l’ambiente naturale. Si tratta di uno studio portato avanti nel corso di un decennio, che muovendo da un approccio scientifico di esame approfondito della realtà organica, assume forma concettuale attraverso la materia. In occasione della personale Physis alla Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Arezzo, presenta per la prima volta al pubblico opere che sono frutto di questo nuovo percorso con un linguaggio maturato negli anni. Creazioni inedite, che nascono da studi e sperimentazioni su luoghi naturali spesso incontaminati e il cui titolo Naturografie ha in sé il concetto fondante sia del risultato finale che del processo. Quest’ultimo é parte integrante dell’opera, in un viaggio all’origine del rapporto tra artista e natura, dove il supporto è spazio di comunione tra essi. L ‘artista crea con la natura ma al tempo stesso sovrintende ad ogni fase della creazione: dalla determinazione delle variabili iniziali al fattore tempo, fino alla forma finale.