Le Future Alleanze nel centro sinistra di Città di Castello, il ruolo dell’Altotevere nel contesto politico regionale, la centralità dell’ospedale e dei servizi sanitari ad esso collegati. Ad In Primo Piano, Domenico Duranti

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Domenico Duranti, segretario del PD di Città di Castello, si è recentemente espresso sulle dinamiche future delle alleanze all’interno del centro sinistra. Ecco un’analisi dettagliata delle sue affermazioni.

Qual è la posizione del PD di Città di Castello riguardo alle future alleanze nel centro sinistra?

“Per noi è fondamentale che le alleanze si basino su programmi concreti piuttosto che su semplici buone intenzioni. In un contesto in cui il centro destra si mostra così compatto, è evidente che avremo bisogno di collaborare con molte forze esterne per contrastarlo, ma non con tutte. Si tratta di trovare una sintesi che possa aiutarci a governare in modo efficace”.

Ha fatto riferimento al “Patto Avanti”. Può spiegarci cosa intende e come questo influisce sulla sua visione delle alleanze?

Il “Patto Avanti” ha svolto un ruolo cruciale nelle scorse elezioni regionali in Umbria, contribuendo alla vittoria di Stefania Proietti. Tuttavia, la mia preoccupazione è se questo approccio possa funzionare anche a Città di Castello. La questione principale è che all’interno di questo patto troviamo il Movimento 5 Stelle – Castello Cambia e la capogruppo Emanuela Arcaleni. Qui viene in mente un’interrogativo legittimo: possiamo davvero trovare una sinergia con chi, attraverso le parole e le azioni, ha mostrato posizioni divergenti rispetto all’attuale maggioranza?

Riferendosi a Emanuela Arcaleni e al movimento Castello Cambia, quali sono le difficoltà specifiche che intravede in un’alleanza?

Sì, Emanuela Arcaleni, capogruppo di Castello Cambia, ha espresso posizioni nettamente contrarie alla nostra, soprattutto su temi fondamentali come la gestione delle partecipate pubbliche, dei rifiuti e dell’ambiente. Se vogliamo costruire un progetto alternativo al centro destra, è imprescindibile che ci sia coerenza e unità di intenti. Non si può avere un dialogo costruttivo quando le fondamenta stesse del discorso politico sono in contrasto.

Pensa che siglare alleanze con forze politiche diverse sia possibile prima delle elezioni?

“Se Castello Cambia desidera collaborare con la nostra attuale maggioranza, dovrà dimostrare questa volontà nei prossimi mesi. Dobbiamo vedere una dimostrazione concreta di questa intenzione, altrimenti sarà difficile giustificare un’alleanza basata su differenze così marcate”.

Qual è quindi il passo successivo per il PD e per il centro sinistra di Città di Castello?

“Attualmente, ciò che conta è rinsaldare il rapporto con i nostri alleati nell’attuale maggioranza. Accolgo con favore l’appello di Mauro Alcherigi, de La Sinistra per Castello, riguardo la necessità di una riunione di coalizione. È essenziale che tutte le forze che hanno sostenuto l’attuale sindaco Luca Secondi si incontrino quanto prima per discutere strategie e obiettivi comuni”.

Quale ruolo attribuisce agli elettori in questo processo di alleanze?

“Gli elettori sono al centro di tutto questo. Dobbiamo essere trasparenti e comunicare chiaramente le nostre intenzioni. Questo include anche la possibilità di ascoltare le loro opinioni e le loro preoccupazioni riguardo ad eventuali alleanze. È fondamentale che il nostro progetto politico rispecchi le esigenze ei desideri della comunità di Città di Castello”.

Cosa direbbe a quelli che dubitano della possibilità di un’alleanza efficace?

“Comprendo le preoccupazioni. Tuttavia, dobbiamo ricordarci che la politica richiede coraggio e la volontà di mettersi in gioco. Le alleanze possono sembrare complicate, ma se lavoriamo insieme su basi solide e condivise, possiamo essere una forza rilevante contro il centro destra. È tempo di superare le divisioni e concentrarci su ciò che ci unisce”.

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