Giubileo e indulgenza, una conferenza e una mostrane raccontano il significato e la storia per la Chiesa

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Venerdì 23 maggio si è tenuta presso il Museo diocesano di Città di Castello la conferenza “Indulgenza: storia e significato”, promossa nell’ambito delle iniziative culturali e religiose in preparazione al Giubileo del 2025. L’evento ha rappresentato un’importante occasione per approfondire, alla luce della storia e della teologia, uno dei temi più caratteristici dell’Anno Santo: l’indulgenza plenaria.

A guidare la riflessione sono stati due esperti relatori: don Andrea Czortek, vicario generale della diocesi, e don Alberto Gildoni, incaricato diocesano per il Giubileo 2025. Al termine dell’incontro è stata inaugurata la mostra documentaria “Beatorum apostolorum limina visitare”, allestita presso il Museo e il Seminario diocesano.

Il significato dell’indulgenza: la relazione di don Andrea Czortek

Nella sua ricca relazione, don Andrea Czortek ha ripercorso le origini storiche e il significato ecclesiale dell’indulgenza, definendola come “la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, che il fedele acquista per intervento della Chiesa”. Questo dono spirituale, ha spiegato il relatore, è espressione della misericordia di Dio e della comunione dei santi, un’opportunità di purificazione e conversione anche in favore dei defunti.

Don Czortek ha illustrato l’evoluzione dell’indulgenza, dalle prime concessioni nel medioevo alle indulgenze plenarie legate ai pellegrinaggi e alle crociate, fino alla loro piena regolamentazione da parte del Concilio di Trento. Ampio spazio è stato dato alla storia dei Giubilei, a partire da quello del 1300 indetto da papa Bonifacio VIII, fino all’Anno Santo 2025, che sarà il primo della storia ad essere aperto da un papa e chiuso da un altro.

Tra i tanti riferimenti storici, il vicario generale della Chiesa tifernate ha ricordato anche i testamenti di pellegrini altotiberini del 1350, conservati nell’Archivio capitolare, testimoni dell’intensa partecipazione popolare al secondo Giubileo della Chiesa.

Pellegrini di speranza: la riflessione di don Alberto Gildoni

Don Alberto Gildoni ha approfondito il senso teologico e pastorale del Giubileo in corso, proclamato da papa Francesco con la bolla “Spes non confundit”. Al centro della sua riflessione, la speranza come motore del cammino cristiano, “una speranza viva” che nasce dalla risurrezione di Cristo e che trova compimento anche attraverso il dono dell’indulgenza giubilare.

Secondo don Gildoni, l’indulgenza rappresenta una “remissione della pena temporale” che segue al perdono sacramentale, e che va compresa come aiuto concreto alla conversione e alla riparazione del male compiuto. Con un’efficace immagine, il relatore ha spiegato: “Il peccato è come un chiodo nel cuore: la confessione lo toglie, l’indulgenza chiude il foro”.

Ha ricordato, inoltre, che il Giubileo del 2025 offre molteplici vie per ottenere l’indulgenza, anche per chi non potrà recarsi a Roma: dai pellegrinaggi locali, alle opere di misericordia, fino all’unione spirituale ai riti tramite i media. L’indulgenza, ha sottolineato, non è solo un atto individuale, ma una chiamata a divenire costruttori di speranza, promuovendo riconciliazione, giustizia e pace.

Un viaggio nella memoria spirituale: la mostra “Beatorum apostolorum limina visitare”

A conclusione della conferenza, i presenti si sono soffermati nella sala documentaria del Museo diocesano per l’inaugurazione della mostra “Beatorum apostolorum limina visitare. Memorie di Giubileo nell’Archivio e nella Biblioteca della diocesi di Città di Castello”. L’esposizione, che resterà aperta per qualche mese, offre uno straordinario percorso tra documenti, testamenti e testimonianze dei Giubilei dal XIV al XX secolo.

Tra i pezzi più apprezzati, un registro notarile del 1350 contenente testamenti di pellegrini umbri in partenza per Roma: la più antica documentazione cittadina relativa a un Anno Santo. Particolare attenzione ha suscitato anche la lettera dell’allora sindaco di Firenze Giorgio La Pira, invitato nel 1975 a tenere un incontro pubblico in occasione del Giubileo.

La mostra si articola in due sedi: il Museo diocesano (visitabile dal martedì alla domenica, ore 10-13 e 15-18) e il Seminario diocesano (dal 3 giugno, aperto dal lunedì al venerdì, ore 8.30-12.30, con apertura pomeridiana il mercoledì fino alle 19).

Cultura e spiritualità per vivere il Giubileo

Conferenza e mostra fanno parte del progetto integrato Mab (Museo, Archivio, Biblioteca), finanziato con i fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica e volto alla valorizzazione del patrimonio culturale e spirituale della diocesi. Dei progetti finanziati con i fondi 8xmille, dell’importanza della firma per la Chiesa cattolica nelle dichiarazioni dei redditi e del sostegno ai sacerdoti ha parlato – all’inizio della conferenza – don Giuseppe Floridi, delegato diocesano per il Sovvenire.

PER INFORMAZIONI:

– don Francesco Mariucci, cell. 3475483592

– Daniele Morini, cell. 3356789939

– mail comunicazione@diocesidicastello.it

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