Grande successo per la serata dei Corti di CdCinema. Messaggio di saluto da parte di Michele Bravi

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Grande successo per la serata dei Corti di CdCinema, per la prima volta all’interno della rassegna estiva di Città di Castello. Messaggio di saluto da parte di Michele Bravi.
Una straordinaria partecipazione di pubblico ha segnato il tutto esaurito per la serata dei Corti di CdCinema, che quest’anno, per la prima volta, è stata ospitata all’interno della rassegna estiva tifernate, nella suggestiva cornice del Cortile di Santa Cecilia. L’iniziativa ha riscosso un grande successo, attirando spettatori non solo da Città di Castello ma anche da fuori regione, confermando l’interesse crescente per il cinema breve e di qualità.


La serata, organizzata con passione e competenza dai volontari dell’associazione culturale CdCinema e presentata da Stefano Rossi, ha visto la proiezione di cinque cortometraggi, diversi per linguaggio e stile ma accomunati da un forte legame con il territorio: opere realizzate da registi locali o dedicate a storie, persone e luoghi che raccontano l’anima di Città di Castello. Presente anche l’assessore del comune tifernate Benedetta Calagreti, a sottolineare il valore culturale e sociale dell’iniziativa e delle opere prodotto dai giovani cineasti.


Ad aprire la serata è stato “Conchiglie”, prodotto e realizzato da Lavinia Lazzaro e Veronica Neulichedl, un racconto intimo e poetico sulla maternità, sull’isolamento e sul legame profondo con la natura. Amelia, giovane madre, decide di crescere le sue figlie Flora e Sole nella campagna umbra, lontano dalla società. Le bambine vivono immerse tra animali, silenzi e boschi, ignare dell’esistenza di altri esseri umani, fino a quando l’incontro inaspettato con un agricoltore incrinerà il fragile equilibrio della loro esistenza. Un’opera delicata e intensa, interpretata da Lavinia Lazzaro, Penelope Foffi, Alice Rossi, Jaele Fo, Camilla Tosti e Andrea Bucci.


A seguire è stato proiettato “Nessuna Colpa” di Mehdi Talbi, ambientato in un futuro distopico e malinconico, dove un uomo riflette su ciò che l’umanità ha perduto: l’amore, la libertà, la semplicità. Attraverso un monologo visivo carico di emozione, lo spettatore viene guidato in un viaggio interiore fatto di memoria e consapevolezza, con una domanda che risuona profonda: cosa succede quando ci rendiamo conto troppo tardi del valore delle cose semplici? Un corto potente ed essenziale, interpretato da Mauro Silvestrini e Andrea Bucci.
Il terzo corto presentato è stato “Cut” di Luca Pasqui, un dialogo serrato tra un giovane aspirante artista, Luca, e un interlocutore immaginario che rappresenta la voce del realismo e della disillusione.

In una semplice caffetteria si consuma un confronto tra idealismo e pragmatismo, tra il desiderio di inseguire una vocazione e la pressione di conformarsi alla realtà. Un lavoro incisivo che mette in scena con essenzialità il conflitto tra sogno e resa, interpretato dallo stesso Luca Pasqui insieme ad Andrea Bucci.


La serata è poi proseguita con la proiezione del documentario “Alberto Burri – Il Grande Cretto di Gibellina”, prodotto dalla Fondazione Burri e curato dal professor Stefano Valeri, con il supporto tecnico di Arti Binarie e Promovideo. Realizzato in occasione del 110° anniversario della nascita del Maestro tifernate, il documentario racconta la genesi e il significato dell’opera monumentale realizzata in Sicilia per commemorare il terremoto del 1968 che distrusse completamente Gibellina. Il Grande Cretto, concepito da Burri come una scultura-architettura che copre le rovine della vecchia città, si fa simbolo di memoria collettiva, di dolore e di rinascita, diventando un’opera unica nel panorama artistico mondiale.


A chiudere la rassegna è stato il cortometraggio musicale “Lo ricordo io per te”, scritto e diretto dal cantante tifernate Michele Bravi. Il film racconta con delicatezza e intensità la storia vera dei nonni del regista, Graziella e Luigi, un amore lungo oltre cinquant’anni che ha saputo affrontare anche l’ombra dell’Alzheimer. Un bambino, seduto sotto una coperta in un campo tra ulivi e fiori, racconta questa storia d’amore eterna, mentre sullo schermo scorrono le immagini interpretate magistralmente da Lucia Zotti e Lino Banfi. Il corto accompagna l’omonimo brano musicale e rappresenta un omaggio profondo alla memoria, alla famiglia e alla dignità di chi vive la malattia. Prima della proiezione, Michele Bravi ha voluto condividere con il pubblico un videomessaggio in cui ha dichiarato: “Non c’è luogo migliore per proiettare il mio cortometraggio che Città di Castello, perché questo cortometraggio parla di questa città, parla della vibrazione che c’è là dentro, parla dei miei nonni, parla della mia famiglia.

È un progetto a cui tengo tanto perché sta al fianco di AIRALS, l’associazione italiana per la ricerca sull’Alzheimer. Non posso che ringraziare ancora tutta la città e tutti i cittadini per averci permesso di girare così liberamente. Fate un regalo enorme a proiettarlo proprio a casa mia!”


L’evento ha dimostrato, ancora una volta, la forza espressiva e la vivacità creativa dei giovani artisti del territorio, capaci di raccontare con autenticità e profondità le emozioni, i legami e le trasformazioni del nostro tempo. Una serata di grande cinema, sotto le stelle e nel cuore della città.

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