Il vicentino Giuseppe Fochesato ha vinto la 42° edizione del Premio Nazionale di pittura “Fighille Arte”. Le premiazioni si sono svolte domenica 5 ottobre 2025 a Fighille di Citerna (PG). Tanti i premi consegnati agli artisti dalle autorità locali, dagli organizzatori e dai principali sponsor, di fronte a un folto pubblico che ha assistito fino alla fine alla lunga cerimonia, sfidando la temperatura insolitamente bassa per la stagione.
Nella sezione “opere da studio” ha vinto Giuseppe Fochesato, nato a San Vito di Leguzzano (VI), che vive e lavora a Schio (VI). La sua opera intitolata “Memorie”, nel giudizio della giuria,“ribadisce il ruolo di maestro della luce che l’artista ha nel panorama pittorico attuale. Tecnica ineccepibile, ricerca su materia e colore, poesia evocativa si fondono per un risultato finale che suggestiona e tocca le corde più intime dell’osservatore”.
Al secondo posto, ex aequo, il modenese Edi Brancolini, il trentino Franco Chiarani e il pordenonese Andrea Mazzoli. Terzi, ex aequo, il vicentino Luigi Bernardi, il fiorentino Paolo Fedeli e il veronese Enzo Viviani.
Nella sezione “extempore” si è aggiudicato il primo premio Francesco Costanzo, pittore di Torre Cajetani (FR). La sua opera, intitolata “La bella di Citerna”, mostra al pubblico “una sinuosa donna, realizzata con inconfondibile gestualità, che si staglia di fronte a uno degli scorci più iconici del centro storico di Citerna. L’opera è un omaggio sincero al mondo femminile e al patrimonio storico – architettonico di uno dei borghi più belli d’Italia”.
Al secondo posto, ex aequo, l’avellinese Domenico Ingino e il trevigiano Roberto Vettoretti, terzi, ex aequo, il cesenate Gianluca Bosello e il bresciano Alberto Zappa.
Il pittore varesino Spartaco Lombardo è stato nominato artista dell’anno e ha ricevuto il premio “San Michele d’oro” grazie all’opera “Circo Barnum”, che entra di diritto nella raccolta del Piccolomuseo di Fighille e ottiene uno spazio speciale all’interno del catalogo annuale che accompagna il concorso.
Si chiude un’altra edizione da incorniciare per “Fighille Arte”, con quasi seicento opere in concorso tra quadri realizzati in studio e altri dipinti durante l’estemporanea. Artisti, collezionisti e appassionati da tutta Italia, isole comprese, hanno ancora una volta scelto la piccola località dell’Alto Tevere per ritrovarsi nel segno della pittura e approfittare dell’occasione per visitare gli eventi collaterali allestiti nelle due attuali sedi del Piccolomuseo di Fighille, centro diffuso per l’arte contemporanea, in attesa dell’apertura, nel 2026, di un terzo polo all’interno di Palazzo Prosperi Vitelli a Citerna.
Il piano terra di Palazzo Tani ospitava “Da Scicli a Fighille. Un viaggio pittorico”, retrospettiva dedicata a Franco Cartia (1939/2018). Nel primo piano della Dogana Pontificia si potevano ammirare il “San Francesco” di Franco Alessandrini, modello in gesso della scultura scolpita nel 2000 per l’Eremo di Montecasale, e “L’Apocalisse” di Guerrino Bardeggia (1937/2004), ciclo pittorico realizzato tra il 1980 e il 1989. Nei due spazi espositivi, inoltre, i visitatori hanno avuto l’opportunità di apprezzare da vicino una parte della collezione permanente del Piccolomuseo, come le donazioni degli ultimi mesi di importanti maestri italiani.
Il premio nazionale di pittura, organizzato dalla Pro Loco Fighille con il patrocinio del Comune di Citerna e il contributo di sponsor privati, ha trasformato per un intero fine settimana il piccolo centro al confine tra Toscana e Umbria in capitale dell’arte contemporanea dell’intera Valtiberina.
“Anche quest’anno la magia si è ripetuta – osservano con orgoglio gli organizzatori. – Quasi seicento opere hanno raggiunto ogni angolo di Fighille, portando colori, segni e visioni. Insieme ai quadri, sono arrivati gli artisti con le loro storie, le loro mani che creano, i loro sguardi che osservano il mondo in modo diverso. “Fighille Arte”, in fondo, non è solo un concorso, ma un gesto di fiducia che si rinnova. È la dimostrazione che anche in un piccolo paese, se ci sono la passione e il senso di comunità, si può costruire qualcosa che è molto vicino al concetto di grande bellezza”.
Un minuto dopo aver staccato l’ultimo quadro del concorso e spento le luci, la Pro Loco ha iniziato a programmare la 43° edizione, che si preannuncia già piena di sorprese e tanta qualità, perché a Fighille l’arte contemporanea ha trovato una casa accogliente dove abitare. Lo aveva capito per primo l’indimenticato Americo Casi, quel giorno che ebbe una visione e decise di istituire un premio di pittura che da allora ne ha fatta tanta di strada.