L’assessore al Bilancio Mariangeli fa chiarezza sul pagamento del Canone Unico Patrimoniale per la pubblicità e sulle esenzioni per i cittadini

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“Tra insegna pubblicitaria e insegna di esercizio esiste una linea di confine nel fatto che la seconda, per essere tale, dovrebbe limitarsi a segnalare la presenza della sede dell’attività, mentre la prima è rivolta ai potenziali consumatori al fine di esaltare un prodotto o un servizio e quindi di invogliare la domanda.

L’esenzione dal pagamento del Canone Unico Patrimoniale di concessione, autorizzazione ed esposizione pubblicitaria si applica solo alle insegne di esercizio fino a cinque metri quadrati di superficie complessiva ed è esplicitamente disciplinato dal Regolamento del CUP del Comune di Città di Castello. Nell’ultimo biennio 2024-2025 gli uffici competenti del Comune non sono venuti a conoscenza di erronei conteggi o del fatto che siano stati pagati dai contribuenti canoni non dovuti correlati all’inesatta interpretazione delle disposizioni in materia. Il rapporto tra cittadini e concessionaria Dogre rispetto al passato è tornato verso la normalità.

Le esposizioni pubblicitarie, salvo casi residuali, sono sempre soggette a preventiva autorizzazione rilasciata dagli uffici comunali competenti e questo è un fattore di chiarimento all’utente della tipologia di esposizione pubblicitaria che lo riguarda. I contribuenti hanno come primo interlocutore Dogre, la società concessionaria del Comune, ma per ogni chiarimento l’amministrazione comunale è sempre a disposizione dei cittadini anche con il Servizio Tributi dell’ente. Nel sito internet del Comune, in ogni caso, è inserito un apposito titolo dedicato al CUP che, oltre a fornire l’accesso diretto ai regolamenti in materia, contiene il link che rimanda direttamente al portale del concessionario, dove sono presenti e facilmente fruibili adeguate informazioni di carattere generale e una ‘Guida al Cittadino’ che sintetizza gli aspetti più importanti dell’applicazione del canone”.

E’ la risposta che l’assessore al Bilancio Mauro Mariangeli ha dato in consiglio comunale al capogruppo della Lega Valerio Mancini, che aveva chiesto con una interrogazione di comprendere meglio i criteri di esenzione dal Canone Unico Patrimoniale (CUP) di concessione, autorizzazione ed esposizione pubblicitaria, le modalità di informazione ai contribuenti e lo stato dell’eventuale contezioso con i cittadini in materia. “Questa interrogazione – aveva spiegato in aula il consigliere Mancini – ha puramente l’interesse di chiarire ai fini dell’immagine dell’ente esattore, cioè Dogre, e del Comune, ogni punto di controversia non solo passato, ma magari futuro, e di invitare l’amministrazione comunale e lo stesso concessionario alla massima trasparenza e informazione al cittadino”. Portando un’esperienza personale, il rappresentante della minoranza aveva invitato l’amministrazione comunale a una maggiore disponibilità nei confronti del cittadino eventualmente inadempiente.

“Anche se è vero che la legge non ammette ignoranza – aveva puntualizzato Mancini – si può anche invitare il trasgressore a rimediare, prima di punirlo, considerando che c’è una differenza economica di cui è opportuno tenere conto tra il pagamento della concessione, che richiede una modica cifra, e la sanzione, che invece prevede somme ben più consistenti”. Il consigliere aveva, quindi, chiesto di sapere se l’amministrazione fosse “al corrente di erronei conteggi o siano stati pagati dai contribuenti canoni non dovuti in base al regolamento comunale”, ma anche se fosse stata individuata “una figura tecnica di riferimento specifico per queste problematiche, presso il servizio Tesoreria e Finanza dell’ente e se allo stesso servizio siano pervenute segnalazioni”.

“E’ stata predisposta un’adeguata comunicazione istituzionale, anche sul sito web del Comune, al fine di informare i cittadini?”, aveva concluso il rappresentante della Lega. Nel rimarcare i riferimenti normativi che disciplinano la materia, l’assessore Mariangeli ha chiarito che l’esenzione per le insegne di esercizio fino a cinque metri quadrati di superficie complessiva è riconosciuta entro questo limite anche per una pluralità di installazioni, ma che in caso di superamento di questa dimensione il canone è dovuto per l’intera superficie. L’amministratore ha riferito, inoltre, che nonostante non siano pervenute segnalazioni nell’ultimo biennio, l’Ufficio Tributi del Comune ha inoltrato a Dogre una specifica richiesta in merito per verificare la situazione.

“La concessionaria Dogre – ha chiarito Mariangeli – ha confermato l’assenza di contenzioso per le annualità 2024-202 in riferimento a mezzi pubblicitari della tipologia insegna di esercizio, inseriti negli avvisi bonari inviati o eventualmente accertati. Per quanto riguarda istanze in autotutela, risulta ad oggi unicamente quella di un istituto di credito, le cui insegne, pur rientranti nell’esenzione dei cinque metri quadrati, sono state erroneamente pagate dal contribuente. L’unico rimborso richiesto nel periodo considerato si riferisce esattamente a questa situazione”. L’assessore ha fatto presente che, in riferimento agli avvisi di scadenza inviati o a eventuali accertamenti emessi a proprio carico riferiti a insegne di esercizio, Dogre ha ricevuto da parte di alcuni contribuenti richieste di chiarimenti telefoniche o in presenza.

“Tali chiarimenti – ha detto Mariangeli – sembrerebbero essere stati esaustivi, poiché non risulta abbiano portato a un successivo invio di istanze in autotutela o alla presentazione di ricorsi”. Mariangeli ha ulteriormente precisato che “le esposizioni pubblicitarie, salvo casi residuali specificati nel regolamento del CUP, sono sempre soggette a preventiva autorizzazione rilasciata dagli uffici comunali competenti. Nell’atto autorizzativo è indicata espressamente la tipologia dell’esposizione e pertanto anche il fatto che si tratti di insegna di esercizio od altro. Ciò, già di per sé, dovrebbe offrire al contribuente una prima significativa informazione anche con riferimento agli adempimenti correlati al conseguente pagamento del canone”. Nel confronto in aula è stato, inoltre, rimarcato come il primo interlocutore del contribuente per tutte le problematiche concernenti l’applicazione del canone “sia e debba essere il concessionario”. “Il Comune – ha osservato Mariangeli – ha il compito di vigilare sulla correttezza dell’operato di quest’ultimo, in particolare nel rapporto con i cittadini utenti.

A tal fine, il primo referente ‘tecnico’ è naturalmente individuato nel Servizio Tributi, gestore della convenzione con il concessionario, ed in particolare nel suo responsabile. Qualora vengano rappresentate dai cittadini eventuali criticità, sia di carattere tecnico che organizzativo, tale referente assume dal concessionario ogni possibile ulteriore informazione a chiarimento di quanto rappresentato e valuta, se del caso e di concerto con il dirigente, le eventuali azioni da intraprendere”. L’assessore ha concluso il proprio intervento auspicando che il buonsenso sorregga sempre la doverosa e legittima applicazione delle normative.

Il consigliere Mancini ha replicato rimarcato che “il cittadino contribuente merita rispetto ed è quindi opportuno dare la possibilità all’impresa di ravvedersi e sanzionare, poi, in caso di reticenza”. “Il cittadino deve essere adeguatamente informato, perché paghi se deve pagare, ma non paghi se non è tenuto a farlo”, ha sottolineato l’esponente della minoranza. “E’ importante che il contribuente possa avere come interlocutore il Servizio Tributi del Comune”, ha detto Mancini, precisando: “il mio interlocutore come cittadino, infatti, non è il concessionario, ma l’amministrazione nei suoi organi non solo politici, ma soprattutto amministrativi”.

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