Color Glass, Marchetti (Lega): “L’azienda lasci il territorio, l’Istituto Superiore di Sanità conferma quanto detto dalla Lega e dal Comitato Ambiente e Salute”

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La questione “Color Glass” torna d’attualità dopo l’interessamento dell’Istituto Superiore di Sanità interpellato dal Ministero della Salute. Ad esprime soddisfazione per l’intervento dell’Ente preposto è l’On. Lega, Riccardo Augusto Marchetti da tempo particolarmente attento alla questione. Dopo un’interrogazione parlamentare in cui il leghista chiedeva chiarezza sulla questione, esprimendo forte preoccupazione per la comunità della frazione di Trestina esasperata e inquieta per i valori e i forti odori, ha auspicato più volte una delocalizzazione, mai avvenuta. L’On. Tifernate è poi tornato alla carica incontrando il Sottosegretario all’Ambiente Vannia Gava alla quale ha sottoposto l’intera vicenda. “E’ una questione complessa – afferma Marchetti – ma l’intervento dell’Istituto Superiore di Sanità è stato fondamentale perché ha confermato quanto il comitato Ambiente e Salute Alto Tevere Sud che ringrazio per la tenacia e la Lega, vanno dicendo da tempo, ossia che occorre intervenire d’urgenza e con criterio. L’istituto certifica che secondo le norme vigenti del Testo unico delle Leggi sanitarie del 1994, l’area deve essere classificata insalubre (dicevano di no) e può essere permessa nell’abitato solo dopo specifici accertamenti. A tal proposito chiesi circa un paio di mesi fa, l’installazione di uno o più sistemi di monitoraggio continui, il cosiddetto Sme, un sistema caratterizzato da una gruppo di campionamento dell’effluente gassoso da installare nei camini della Color Glass per analizzare costantemente i fumi e i vapori emessi. I dati – spiega il deputato della Lega – sarebbero stati poi inoltrati ad un server, che in tempo reale li avrebbe pubblicati nei siti istituzionali di Asl, Comune o Provincia, così da essere immediatamente consultabili dai cittadini. Il tutto è rimasto senza riscontro, senza risposta, e ora capiamo perché. Evidentemente a parole era tutto perfettamente nella norma, ma nei fatti NO. La non installazione delle centraline e, soprattutto quanto emerso dall’istituto superiore della sanità confermano definitivamente che la struttura non deve restare un secondo in più tra le nostre abitazioni, prendere baracca e burattini e spostarsi lontano dal centro abitato, magari proprio a Ferrara, così da abbattere anche i costi di trasporto dei fanghi!!”

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