“A che punto è il progetto Città di Castello città cardioprotetta”? Lo chiede in un’interpellanza il capogruppo del gruppo Misto in consiglio comunale Gaetano Zucchini, con la richiesta di conoscere “lo stato di avanzamento dei lavori del tavolo di lavoro annunciato nel dicembre scorso, gli eventuali obbiettivi raggiunti ed in particolare la mappatura dei luoghi di istallazione dei DAE, sigla con cui si intende i defibrillatori automatici, campagna informativa sulla collocazione e per sensibilizzare specie scuole, luoghi di lavoro, specie se pubblici, implementazione della rete DAE in zone a intensa aggregazione o di difficile raggiungimento e lontananza dalle postazioni di primo soccorso”. La statistica, sottolinea Zucchini, dice che l’arresto cardiaco appare responsabile del 10 per cento dei decessi che si verificano ogni anno in Italia, con un numero di vittime attestato sulle 57000 persone/anno. Un terzo dei pazienti muore prima di raggiungere l’ospedale nonostante una defibrillazione precoce possa triplicare i sopravvissuti. Poter disporre, in breve tempo, di un apparecchio per la defibrillazione è determinante, infatti per ogni minuto di ritardo nell’esecuzione della stessa le possibilità di sopravvivenza diminuiscono del 7-10 per cento e la maggiore possibilità di evitare danni cerebrali è subordinata a praticare una prima scarica entro tre minuti. Se formato, qualsiasi cittadino può usare i defibrillatori e di recente all’unanimità la Camera dei deputati ha dato il via libera ai defibrillatori obbligatori fuori degli ospedali su treni, aerei, scuola, università, bus con uno stanziamento di circa due milioni di euro, previsto dal Ministero della salute per favorirne l’acquisto a partire dall’anno 2020”.
“La nostra Amministrazione Comunale – conclude nell’interpellanza Zucchini – già da tempo ormai lavora in sinergia con la struttura sanitaria locale, l’associazionismo specifico
Città di Castello città-cardioprotetta. interpellanza di Zucchini
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