I giovani nascono e si formano secondo lo spirito dei tempi ovvero secondo le dinamiche prevalenti in una determinata epoca. Bisogna allora imparare a comprendere quali sono gli elementi che costituiscono lo spirito del tempo e in cui i giovani sono immersi, perché sono essi che transitano attraverso l’educazione scolastica e formano le coscienze dei giovani. Oggi in questo spirito, che Serge Latouche, ha chiamato “Immaginario collettivo”, i giovani respirano un forte senso di individualismo e di competizione, l’idea che l’economia sia una nuova religione e il mercato il dio a cui prostrarsi. È così che la materialità della vita prende il sopravvento e i giovani rischiano di perdersi in un mondo che li priva delle dimensioni della profondità e dell’interiorità, alla ricerca di surrogati che possano riempire questi vuoti. “I giovani sono sbandati non perché seguono poco la scuola ma perché seguono questo tipo di scuola”. Per questo è urgente un grande risveglio del mondo adulto, per costruire una società più accogliente per i giovani. Questi temi saranno al centro del XXXIII Convegno di studi “L’educazione come arte di coltivare la vita” organizzato da «l’altrapagina», che si svolgerà nei giorni sabato 7 e domenica 8 settembre presso il Teatro degli Illuminati. I relatori invitati a discutere le tematiche oggetto del seminario sono personaggi di straordinaria qualità culturale e pedagogica. Il convegno inizierà con la relazione di Francesco Tonucci, ideatore del progetto “La Città dei Bambini”, a cui farà seguito l’intervento di Marco Lodoli, conosciuto per le sue penetranti descrizioni del mondo giovanile. Seguiranno nel pomeriggio di sabato e la domenica mattina gli interventi di Gianni Vacchelli, insegnante, studioso di Dante, della Bibbia e della mistica, e di Roberto Mancini, filosofo, docente all’Università di Macerata e che vanta numerose pubblicazioni. Personaggi che uniscono alla riflessione un’intensa attività sul campo educativo e scolastico.
La cittadinanza è invitata a partecipare.