Al Museo Civico di Sansepolcro torna il Polittico di San Giovanni in Val d’Afra di Matteo di Giovanni

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Un altro grande momento culturale in omaggio al sommo Piero della Francesca a 527 anni dalla sua scomparsa. Sabato 12 ottobre Sansepolcro ha celebrato il ritorno del Polittico di San Giovanni in Val d’Afra di Matteo di Giovanni, una delle più suggestive opere custodite al Museo Civico cittadino, nuovamente in esposizione dopo una lunga e complessa opera di restauro.
L’opera, tempera su tavola datata 1455 ca. e proveniente dalla chiesa di San Giovanni Battista, presenta due pannelli raffiguranti San Pietro, con un libro e la chiave, e San Paolo, con la spada del martirio. Le raffigurazioni dei due Santi costituivano i laterali di un trittico al centro del quale era collocato il celeberrimo Battesimo di Cristo di Piero della Francesca, oggi conservato alla National Gallery di Londra. Assieme alle tavole principali, sono presenti altre raffigurazioni dei Santi Stefano, Maria Maddalena e Arcano a sinistra, e Antonio Abate, Caterina ed Egidio a destra; nella sottostante predella, suddivisa in cinque scene, sono invece rappresentati la Nascita del Battista, Sant’Agostino, la Predica del Battista, San Gregorio Magno, la Crocifissione, San Gerolamo, il Battista davanti a Erode, Sant’Ambrogio e il Banchetto di Erode.
I lavori di restauro sono stati presentati nella Sala Matteo Di Giovanni del Museo dove al pomeriggio si è tenuta la cerimonia inaugurale alla presenza delle Autorità. L’evento è stato aperto dai saluti del sindaco Mauro Cornioli e dell’assessore alla Cultura Gabriele Marconcini per l’amministrazione comunale; sono poi intervenuti Stefano Casciu del Polo Museale della Toscana, assieme alla responsabile della Soprintendenza Felicia Rotundo e al nuovo presidente della Fondazione Piero della Francesca Giovanni Pennacchini.
Il pubblico presente in sala ha quindi potuto ammirare il Polittico in tutta la sua bellezza, fino a quel momento volutamente oscurato, al quale è stato tributato un lungo applauso. Ad accompagnare lo svelamento dell’opera, la performance musicale curata dal Centro Studi Musicali della Valtiberina che ha visto esibirsi la soprano Elena Antonini accompagnata dal clavicembalo di Enzo Del Dottore. La seconda parte dell’evento è stata dedicata agli interventi di carattere storico-tecnico riguardanti l’opera e il relativo progetto di recupero. Il primo, intitolato “Matteo di Giovanni e la Pala d’altare in terra senese e aretina nella seconda metà del ‘400”, ha visto la relazione del professor Alessandro Angelini dell’Università degli Studi di Siena. Tutti i dettagli sulle operazioni di restauro e le osservazioni a conclusione dell’intervento sono stati presentati nella seconda relazione intitolata “Il restauro: risultati e ricerche” con la partecipazione di Rossella Cavigli del Polo Museale della Toscana e Ciro Castelli dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.

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