Scomparsa della Prof. ssa Anna Bravo: Associazione cultura della Pace “un grande lutto”

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Stroncata da un infarto nella notte la Prof. ssa Anna Bravo. Una vita dedicato allo studio dei conflitti, dei diritti delle donne, della nonviolenza. Era stata premiata con il Premio Nazionale “Nonviolenza” nell’ultima edizione
 
Si è spenta nella notte a 81 anni per un malore la Prof. ssa Anna Bravo, docente di Storia Sociale presso l’Università di Torino e Premio Nazionale “Nonviolenza” nel 2018.
E’ un grande lutto che colpisce tutto il mondo della nonviolenza per l’importanza dei suoi studi riguardanti la cultura della pace, l’analisi dei conflitti e delle metodologie per la loro risoluzione. E’ una grave perdita per la cultura e la società italiana a cui viene a mancare una donna straordinaria, di estrema raffinatezza e di profonda sensibilità. L’Associazione Cultura della Pace si unisce al cordoglio dei familiari e dei tanti amici e colleghi che ne hanno apprezzato la signorilità, la disponibilità e la cortesia tipica delle grandi donne che hanno contribuito alla storia italiana.
A Torino Anna Bravo era nata e ha svolto la maggior parte del suo lavoro accademico come docente di Storia sociale, con una vocazione spiccata per il ruolo delle donne nella guerra, nei movimenti politici e nella rivendicazione dei diritti. Si è occupata di storia delle donne, di deportazione e genocidio, resistenza armata e resistenza civile, cultura dei gruppi non omogenei, storia orale; su questi temi ha anche partecipato a convegni nazionali e internazionali. Ha fatto parte del comitato scientifico che ha diretto la raccolta delle storie di vita promossa dall’Aned (Associazione nazionale ex-deportati) del Piemonte; della Società italiana delle storiche e dei comitati scientifici dell’Istituto storico della Resistenza in Piemonte, del Comitato Scientifico della Fondazione Alexander Langer, dell’Istituto per la storia della Resistenza “Giorgio Agosti” e di altre istituzioni culturali. Opere: (con Daniele Jalla), La vita offesa, Angeli, Milano 1986; Donne e uomini nelle guerre mondiali, Laterza, Roma-Bari 1991; (con Daniele Jalla), Una misura onesta. Gli scritti di memoria della deportazione dall’Italia, Angeli, Milano 1994; (con Anna Maria Bruzzone), In guerra senza armi. Storie di donne 1940-1945, Laterza, Roma-Bari 1995, 2000; (con Lucetta Scaraffia), Donne del novecento, Liberal Libri, 1999; (con Anna Foa e Lucetta Scaraffia), I fili della memoria. Uomini e donne nella storia, Laterza, Roma-Bari 2000; (con Margherita Pelaja, Alessandra Pescarolo, Lucetta Scaraffia), Storia sociale delle donne nell’Italia contemporanea, Laterza, Roma-Bari 2001; Il fotoromanzo, Il Mulino, Bologna 2003, Storie del sessantotto (Laterza 2008), che non rappresenta una storia tradizionale della stagione dei movimenti, ma spazia intorno a questioni filosofiche, ideologiche e culturali che hanno attraversato gli anni sessanta e settanta, e che presenta una delle più azzeccate analisi sull’argomento nella celebrazione del suo anniversario e ancora La conta dei salvati. Dalla Grande guerra al Tibet: storie di sangue risparmiato, Laterza, 2013.
E’ stata insignita del Premio Nazionale “Nonviolenza” Ed. 2018, (il premio le è stato consegnato il 4 Giugno 2019 nella sua casa a Torino da una delegazione dell’Associazione Cultura della Pace) per i suoi studi sulle donne, sull’impegno sociale da loro profuso, sulla resistenza e sulla nonviolenza, che hanno contribuito alla comprensione, progettazione, costruzione ed edificazione di una società solidale, nonviolenta e pacifica.

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