Inquinamento atmosferico: interrogazione di Arcaleni e Bucci (Castello cambia) sulle azioni dell’amministrazione per tutelare la salute dei cittadini

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Verificare con un supplemento di controlli tutti i dati sull’inquinamento atmosferico a Città di Castello e chiedere all’agenzia regionale il monitoraggio della situazione anche in altre zone della città, informando adeguatamente i cittadini. E’ quanto sollecitano con una interrogazione i consiglieri di Castello Cambia Emanuela Arcaleni e Vincenzo Bucci, che invitano il sindaco Luciano Bacchetta e la giunta a chiarire “cosa intenda fare l’amministrazione per comprendere e affrontare seriamente la situazione, nonché quali provvedimenti abbia intenzione di assumere per tutelare la salute dei cittadini”. L’iniziativa dei rappresentanti della minoranza consiliare nasce dai dati pubblicati dall’Arpa sulla base delle rilevazioni effettuate a Città di Castello, che “hanno monitora-to in questo primo mese di gennaio ripetuti sforamenti dei parametri fissati per legge dell’inquinamento dell’aria, superando per più di quindici volte i parametri consentiti, sia per quanto riguarda le PM 10 che le ancor più pericolose PM 2,5”. Nell’evidenziare come i parametri superati riguardino il particolato formato dalle particelle emesse nell’atmosfera e i possibili rischi per la salute pubblica, Arcaleni e Bucci richiamano l’attenzione sul fatto che “a Città di Castello risultano valori doppi rispetto a Perugia Fontivegge, Terni Maratta e più alti di Milano, Torino e Bologna”. “La situazione appare così abnorme e preoccupante da farci finire nelle pagine di apertura di siti e giornali nazionali”, rilevano i consiglieri di Castello Cambia, nell’osservare come “per una citta-dina di neanche 40.000 abitanti superare in inquinamento addirittura le metropoli non è solo un altro triste primato, ma un fatto gravissimo”. Menzionando l’Organizzazione Mondiale della Sanità, “che individua nella esposizione alle polveri sottili una delle cau-se principali delle malattie respiratorie e cardiovascolari”, Arcaleni e Bucci stigmatizza-no il fatto che “di fronte a tutto ciò, l’amministrazione appare del tutto inerte, a parte far uscire una brevissima quanto inutile nota in cui l’assessore competente raccomanda un uso moderato dell’auto o della legna, peraltro senza citare l’entità del problema”.

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