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Tutti per uno, uno per tutti, prove generali di lavoro per sei disabili inseriti nel mondo della scuola

Riparte il progetto “Tutti per uno, uno per tutti”, disabili abili nelle scuole che prevede fino al 2022 l’inserimento dei ragazzi dell’Associazione Italiana Persone Down, AIPD, e del Cofad, Comitato dei famiglieri dei disabili, negli istituti scolastici di Città di Castello e di San Giustino in linea con la dimensione dell’ambito dell’Alto Tevere. Ne danno notizia l’assessore alle Politiche sociali tifernate Luciana Bassini e il suo omologo di San Giustino Andrea Guerrieri, sottolineando, in una dichiarazione congiunta, che “l’impegno dei ragazzi è finalizzato attività di volontariato finalizzate a favorire lo sviluppo e il consolidamento di spazi di socializzazione e di autonomia in contesti inclusivi. Alla persona disabile volontaria viene garantita dalla scuola la presenza di un proprio tutor di supporto per il periodo necessario all’inserimento nel contesto scolastico e/o qualora se ne riscontri la necessità. Molti giovani con disabilità esprimono l’esigenza, terminata la scuola, di un percorso finalizzato al potenziamento delle capacità e delle autonomie e a riconoscere le proprie capacità personali, relazionali e professionali attraverso l’acquisizione dei cosiddetti pre-requisiti lavorativi, le abilità pratico-manuali, atteggiamenti, comportamenti e l’emersione di potenzialità o attitudini da applicare ad un progetto occupazionale futuro”. Sei ragazzi coinvolti nella prima fase, due associazioni, AIPD e COFAD, due comuni, Città di Castello e San Giustino, la ASL Umbria 1, la cooperativa Il Poliedro, tre scuole elementari, il circolo San Filippo, l’Alberto Burri di Trestina e il Turrini-Bufalini di San Giustino, la scuola media Leonardo da Vinci e l’istituto superiore Patrizi Baldelli Cavallotti: “Una platea molto ampia con tante sinergie positive – proseguono Bassini e Guerrieri – alcune come il Cavallotti hanno creduto fin dall’inizio, dal 2013 a questa sfida per l’autonomia che società e disabili hanno accettato insieme, rinnovando la convenzione. Naturalmente l’obiettivo è di allargare la rete dei soggetti, il numero dei ragazzi ed anche i contesti lavorativi dove possano mettersi alla prova”.

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