500 di Raffaello: Lignani (Fd’I) interpella la Giunta

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Sebbene risalga a metà gennaio, l’interpellanza paradossalmente ha più attualità a distanza di un mese e mezzo” ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia Andrea Lignani Marchesani nel consiglio di lunedì 24 febbraio 2020, illustrando un documento sul Cinquecentenario di Raffaello. “Iniziative, eventi e mostre sono partiti in tutta Italia: alle Scuderie del Quirinale, il restauro in tempo reale della Fornarina e noi siamo ancora al palo. A questo punto più che una mostra preferirei che i soldi fossero sfruttati per valorizzare lo stendardo che già abbiamo. Non discuto sulla qualità della mostra presentata ma dubito che faccia la differenza. Dobbiamo promuovere che a Città di Castello esiste Raffaello: ad esempio non si sa che lo Sposalizio della Vergine sia stato commissionato qui. In questo contesto, grida vendetta che Città di Castello sia così marginale nel programma ufficiale del Cinquecentenario. Su oltre un milione all’Umbria vanno 65mila euro, che dobbiamo spartire con Spoleto e Perugia. Noi dobbiamo battere cassa con l’Art bonus ai nostri concittadini per cosa? Ci fosse stato il ritorno dello Sposalizio, tutti ci saremmo mobilitati. Ma per una mostra che dal punto di vista comunicativo non aggiunge niente la vedo difficile, anche su un contesto di concorrenza. Si rischia la guerra tra poveri ad esempio con il Festival Nazioni nello sgomitamento tra poveri, che deve essere salvata dai privati ma con l’intervento attivo degli enti pubblici. Con le risorse umane che si vanno profilando nella nuova classe del Festival dubito nel rilancio. Il Festival deve lottare per la sua sopravvivenza, vedere che c’è gente che sgomita per entrarci mi sorprende”. Il sindaco Luciano Bacchetta ha detto che “il contributo del Comitato nazionale è limitato ma sono tutti per Città di Castello. Osservo con simpatia dibattiti in altre città ma la mostra del Cinquecentenario in Umbria si svolgerà da noi da ottobre a gennaio prossimo. Tutto il resto è collaterale o come dicono i documenti di risulta. Sono molto ottimista: arriveranno pezzi importanti anche da Lisbona ma servono circa 150mila euro e potremmo arrivarci. La parte del comune sarà circa di 30mila euro. Le fondazioni umbre hanno destinato 25 mila euro, anche la Fondazione Cassa di Risparmio metterà 20mila euro. L’art bonus non dovrà raccogliere cifre esorbitanti. Anche la Fondazione Burri contribuirà. Tra poco inizierà il restauro dello Stendardo, che la Soprintendenza esaminerà in settimana insieme al sopralluogo per Piazza dell’Archeologia. Sono che ci sono malumori in Umbria perché la scelta del Comitato nazionale è caduta su Città di Castello, in realtà vedo bene le iniziative di altre città, che si impegnano per valorizzare la nostra mostra che è l’unico evento ufficiale del Cinquecentenario. Da parte nostra dobbiamo raccogliere la sfida e fare una bella mostra. Per ufficializzare i pezzi in mostra, le curatrici hanno chiesto altro tempo”. Vincenzo Tofanelli, nel suo nuovo ruolo di assessore alla Cultura, ha aggiunto: “anche il Gal darà un contributo per la promozione che deve essere definito ed aiuterà a fare una mostra interessante”. Il capogruppo del Gruppo Misto Gaetano Zucchini ha ricordato “il binomio originale di Rinascimento e contemporaneità che connota il brand turistico. Abbiamo un’opera di Raffaello, sviluppiamo il binomio e approfittiamone per riprogettare la Pinacoteca. Il Cinquecentenario in Umbria siamo noi e Spoleto o Perugia sono collaterali. Bene l’arte bonus ma le cifre inducono all’ottimismo. Non credo alla competizione con altre manifestazioni storiche, prendiamo il buono che c’è in questa ricorrenza che renderà Città di Castello centrale in Italia”. Emanuela Arcaleni, consigliere di Castello Cambia, ha sottolineato “la soddisfazione per l’incremento del budget. In occasione della cessione di San Sebastiano ai musei Capitolini era subordinata ad uno scambio di favori in vista della mostra di Raffaello. Questi accordi informali sono ancora validi? Non sembra. Della mostra di Città di Castello non c’è traccia”. Letizia Guerri, consigliere del PD, ha detto che “Il Cinquecentenario di Raffaello è un evento nazionale, che riguarda Città di Castello per le influenza della sua formazioni qui. Gli eventi fuori da Città di Castello saranno molteplici ma non rilevanti. Il nostro comune, grazie al lavoro importante della precedente giunta, ha saputo attrarre i fondi umbri. In realtà manca all’appello la Regione Umbria. Speriamo che rimedi la Giunta, che è a lei politicamente vicina”. Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme, ha detto “che come Giunta siete stati impreparati. Nelle linee programmatiche non c’è nessun riferimento al Cinquecentenario di Raffaello. Avete dovuto votare un’integrazione per inserire questo evento. L’idea dello sguardo di Raffaello (titolo della mostra di Città di Castello) è buona ma i disegni sono già stati richiesti e quindi siamo in ritardo. Bene il GAL che se dà 120mila per il CVA di Europa 92, speriamo che trovi almeno altrettante risorse per la mostra del Cinquecentenario. Non c’è notizia di noi sui giornali: sullo speciale del Corriere della Sera c’era Perugia e non Città di Castello e così nelle altre testate nazionali. Il Corriere ha risposto alle mie proteste, dicendo che recupereranno. Speriamo di recuperare anche noi. Lo dobbiamo alla città”.Nella replica Lignani si è rivolto alla Guerri dicendo “l’ha buttata in politica, facendosi megafono di qualche soggetto che si è sentito toccato dall’interpellanza. Tutti quelli che sono intervenuti tranne lei si augurano che le cose vadano bene, anche se le premesse non sono buone. Dov’è il grande merito della vecchia giunta, se quella nuova deve trovare i soldi? Quali sono queste opere che arriveranno? Troviamo un collegamento illustre con un altro autore rappresentativo. Il sindaco ha concluso: “La mostra c’è, è stata illustrata in un convegno con 300 persone. Città di Castello ha risultato un grande risultato di cui non ho merito perché ci hanno lavorato altri: la mostra del Cinquecentenario in Umbria è a Città di Castello ed infatti sarà organizzata su delega del Comitato nazionale. Non c’è ritardo. Noi dobbiamo trovare le risorse mancanti., collaborare alla logistica e promuovere l’evento. Sky Arte non farà un servizio ma una trasmissione intera sulla mostra. Ho il timore che la Regione anziché mettere le risorse sulla mostra del Comitato le diriga altrove, facendone una questione politica. Ed allora farò appello ai rappresentanti del territorio. Chiederò alle curatrici, rappresentanti del Comitato nazionali, di incontrare il consiglio e spiegare.

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