Covid 19: facce da Misericordia

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Quest’immagine è stata ricavata collezionando 44 primissimi piani dei nostri operatori che si sono avvicendati in Misericordia di Arezzo nell’arco di 12 ore, di un giorno qualsiasi tra questi. Con un unico messaggio, per tutti.

Quarantaquattro primi piani “mascherinati” come si conviene e nell’unico modo in cui gli sia attualmente consentito di stare così vicini l’uno all’altro: in foto composizione!
Lo fanno, di essere qui – tutti, a ogni livello – per sostenere i nostri servizi alla collettività più specifici del periodo, quelli cioè messi in campo per assicurare l’assistenza alla popolazione durante la pandemia da Covid19: il camper sanitario, i tamponi a domicilio, quelli per strada nelle postazioni drive-through, l’ambulanza RomeoCovid 104 per sospetti e positivi Covid, quella CMR-Covid alto-biocontenimento dedicata a pazienti Covid19 critici, spesa e/o farmaci a domicilio ecc.
L’hanno fatto e continuano a farlo – sia in proprio sia in collaborazione con istituzioni e altre associazioni – per mantenere anche la normale efficacia degli altri servizi possibili, perfino quell’emergenza territoriale più “consueta”, come possono esserlo malori di altra natura, incidenti stradali, infortuni ecc… affinché cioè non venga mai meno il soccorso, neppure adesso che tutto il sistema sociosanitario è pesantemente impegnato nello sforzo aggiuntivo per contrastare le conseguenze dell’epidemia.
Lo fanno ogni 24 ore, giorno e notte, festivi e prefestivi come i feriali… sempre.
Ottantotto (88) occhi – quanti sono i tasti di un pianoforte – per intonare una unica melodia.
E sono tutti insieme – come in questa immagine – volontari, dipendenti, collaboratori, dal Governatore agli amministrativi, da chi si incarica delle pulizie dei locali a quelli per la manutenzione sui mezzi e per la sanificazione di interni e apparati. Nonché dirigenti e il correttore spirituale. Passando naturalmente per i soccorritori di ogni livello, gli autisti, gli infermieri. Nessuno escluso.
Tranne per il fatto che in una sola immagine non potevano venir ritratti tutti: ci sono poi infatti quelli degli altri turni, nonché chi ha diritto e necessità di restare chiuso in casa ma magari – ne siamo certi – vorrebbe essere anche lui/lei qui.
Ecco: sappiate che ci siete. Siete qui con quelli di questa foto, ogni momento. E ogni momento fa sentire la vostra mancanza. E anche così, col pensiero fisso di rivedervi presto tra noi, ci aiutate a superare questi giorni così difficili.
È lo stesso segnale che inviamo a tutti i nostri concittadini: RESTATE IN CASA, voi che dovete e potete. Veniamo noi a trovarvi, se e quando ce n’è bisogno.
Non sappiamo se davvero “andrà tutto bene”. Ma il meglio che possa succedere accadrà davvero solo se farete la vostra parte, come noi la nostra. Solo se ci aiuterete ad aiutarvi.
Fatelo, per favore. E avrete fatto la cosa giusta.

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