“Non è certo difficile vedere come l’Italia di oggi sia molto cambiata a causa del Coronavirus, diventando più povera, con l’aumento delle famiglie in difficoltà economica, e con molte attività commerciali e produttive che rischiano di non riaprire.
I trasporti pubblici non sono passati indenni in questa storica situazione, considerati spesso possibili veicoli previlegiati per il diffondersi del virus.
Anche in una Regione come la nostra fortunatamente meno aggredita dall’epidemia, l’Associazione “IL MOSAICO “vorrebbe portare alla vostra attenzione il fatto che i mezzi di trasporto pubblici non fossero già considerati dai cittadini come una opzione primaria, sia per le difficoltà di movimento e sopra tutto per i tempi di percorrenza lunghi che rendono difficili gli spostamenti all’interno della Regione e verso le Regioni limitrofe, difficoltà spesso imputabili a finanziamenti utilizzati in maniera discutibile, cioè senza una programmazione ben precisa, e senza una regia che portasse beneficio alla collettività
Non lo diciamo noi soltanto. Le relazioni annuali denominate “ Pendolaria “ di Legambiente hanno visto l’Umbria classificarsi all’ultimo posto assieme alla Sicilia . Non c’è che dire, un bel record !
Ora temiamo che si possa utilizzare il coronavirus come scusa per non fare niente e mantenere tutto come ora , mentre al contrario riteniamo che possa essere l’occasione per ridisegnare l’intero comparto dei trasporti . La prima cosa da fare a cui pensiamo è quella di riavere una Regione che finalmente non delega alle Aziende di Trasporto la programmazione dei servizi, ma che sia essa stessa ad individuarli e soprattutto a pretenderli dai vettori nazionali. La seconda cosa è mettere nel cassetto i progetti di quei territori che ragionando solo per il proprio tornaconto, dirottano ad esso le possibili risorse erogate a livello nazionale, lasciando altre zone, guarda caso la nostra, nel completo isolamento.
Vanno riviste ed utilizzate al meglio le attuali infrastrutture (piastra logistica abbandonata , tronchino merci Pierantonio ed altre non hanno dato i frutti sperati, in compenso sono servite a sperperare denaro pubblico).
Per questo le nostre proposte , dopo le dichiarazioni dell’Assessore Regionale ai Trasporti sono le seguenti :
Primo punto ,forse il piu’ importante , creare una forte e vera integrazione tra ferro e gomma . Con proposte ben precise la Terni / Perugia sara’ in esclusiva a Trenitalia, con aumento di corse regionali, mettendo nel cassetto il progetto di riqualificazione della FCU tra Terni e Ponte S. Giovanni, impossibile avere un finanziamento di circa 260 milioni di euro, cosi’ come mettiamo in discussione anche quello tra C. di Castello e Sansepolcro, troppo oneroso l’intervento infrastrutturale che puo’ essere svolto tranquillamente da un vettore su gomma. La Regione dovra’ utilizzare il vettore BusItalia con corse tra Ponte S.Giovanni – Todi – Terni che siano di supporto ai treni con tempi di attesa misurabili sui minuti strettamente necessari al trasbordo sui mezzi.-
Il completamento della Ponte S. Giovanni – Perugia S. Anna ( gia’ finanziato) permettera’ l’entrata in citta’ dei convogli ferroviari,che utilizzati in modalita’ navetta e in sinergia con il Minimetro’ riusciranno a togliere autobus e auto private dal centro del Capoluogo .
Concentrare tutti gli sforzi sull’ammodernamento della FCU con priorita’ nel tratto Citta’ di Castello Ponte S. Giovanni, utilizzando da subito e con estrema urgenza i finanziamenti gia’ a disposizione per l’istallazione dei sistemi di sicurezza a terra ( attrezzaggio rete), per poi rivedere completamente l’orario ferroviario attuale il quale non e’ piu’ il linea con le richieste di mobilita’ dell’ utenza .
-La tipologia di persone , oramai pochissime che utilizzano i mezzi pubblici, è ben nota : si trasportano studenti universitari oppure utenti che lavorano presso gli uffici pubblici del capoluogo, oppure lavoratori del comparto della scuola e della sanita’ .La regione deve avere ben chiaro queste esigenze e deve proprio per questo cambiare passo, perche’ se no solo a parole , effettua il cambiamento sperato.
-Prevedere all’interno del nuovo orario ferroviario ( potrebbe essere gia’ quello estivo alcuni treni veloci, cioe’ treni che effettuano poche fermate nel tragitto , Citta’ di Castello-Umbertide-Ponte S. Giovanni ,abbattendo cosi i tempi di percorrenza ( un treno potrebbe partire dall’Altotevere alle 7.00 di mattina per essere nel capoluogo non oltre le 8.15, cosi come nella tarda mattinata…
Il treno in tempi di Coronavirus risulta essere il migliore mezzo per apportare quelle modifiche del distanziamento sociale, applicando divisori di plexigas e con un semplice cambio di disposizione di seduta dei passeggeri .
-Il tema fondamentale e’ la forza che la Regione ha , oppure vuol avere verso chi svolge i servizi ,visto che alla fine e’ lei che paga con i soldi dei contribuenti. Dovrebbe insegnare qualcosa quello che si e’ fatto con la sanita’…..prima tagli indiscriminati ora si corre ai ripari…..
Dai risparmi che si avranno non effettuando nuovi interventi e concentrando l’attenzione sulla mobilita’ regionale si potra’ attuare altre due finalita’ importanti quali ,un miglior collegamento tra Ponte S. Giovanni e l’aeroporto di Perugia, (non puo’ essere che verso l’aeroporto ci siano meno corse di quelle che da Citta’ di Castello si hanno verso le terme di Fontecchio ).
E soprattutto riportare i convogli della Ferrovia Centrale Umbra verso la Stazione di Fontivegge, vero centro nevralgico del Capoluogo.
Prevedere una nuova politica tariffaria che invogli ad utilizzare i mezzi e soprattutto rivedere le forme di rimborso per coloro che hanno ora come prima pagato per la dimunizione dei servizi,non creando forme di discriminazione tra i territori.
La Regione si dovra’ far carico del rimborso degli abbonamenti annuali scolastici sottoscritti nell’anno 2019, il blocco dei servizi di certo non e’ imputabile alle famiglie ,ed e’ proprio per questo che con celerita’, evitando un’inutile burocrazia, si dovra’ procedere alla definizione di una modalita’ che non penalizzi entrambi le parti attive del processo. Il rimborso dovra’ essere legato alla continuita’ del servizio acquistato nel tempo. ( Esempio : per chi ha frequentato l’ultimo anno scolastico o universitario si procedera’ ad un rimborso ,mentre chi tuttora frequenta avra’ la nuova annualita’ gratuita o fortemente scontata.